Ad Agropoli la personale d’Arte pittorica di Lilliana Comes

Comunicato Stampa

Ad Agropoli, nell’elegante scenario del Castello Angioino Aragonese, prende avvio, con inaugurazione sabato 1 settembre alle ore 18, la personale d’arte pittorica “Alma Meditèrranea” di Lilliana Comes.

La mostra curata dal critico d’arte Antonella Nigro, è patrocinata e sostenuta da: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Campania, Provincia di Salerno, Settembre Culturale di Agropoli, Istituto Italiano dei Castelli, Le Città del Libro, Città che Legge, Centro Studi Hemera, Parco del Cilento, Wespace Galleria d’Arte, Selene Associazione di Promozione Sociale. Con Lilliana Comes saranno presenti Adamo Coppola, Sindaco di Agropoli e Francesco Crispino, Presidente Commissione Cultura e Beni Culturali Città di Agropoli.

Per cogliere lo spirito del Mediterraneo e svelarne i segreti, occorre ripercorrere le voci che attraverso i secoli ne sono state interpreti e testimoni, dai grandi filosofi, alle maestose testimonianze architettoniche e artistiche, alle storie, ai miti e alle leggende.

Scrive la curatrice ‹Lilliana Comes concentra la sua ricerca pittorica sulla figura femminile che propone eterea e sognante, d’una delicatezza quasi impalpabile, sovente lieve regina della notte e degli astri. […] Da questo punto di vista, le figure femminili dell’artista assumono la connotazione di dee che posseggono e custodiscono un sapere arcano e perduto, lo stesso di Selene ed Ecate. Leggiadre ed aggraziate figlie di Berenice, nei capelli serbano tramonti, architetture e orologi: sfondi blu, s’intrecciano e confondono con i flutti turchini di mari mediterranei e le onde indaco di belle chiome sciolte al vento; fili dell’anima che si dipanano e disegnano edifici, archi e ponti sospesi, memori d’una bellezza costiera e marittima su cariatidi contemporanee›.

Ed è proprio attingendo a tanti ricchi frutti che l’artista Lilliana Comes in una sua visione artistica intima e fascinatoria, fra tradizione e modernità, propone “Alma Meditèrranea”, un ciclo di opere fra dipinti, disegni e sculture. Una mostra d’arte che sia anche un invito, mai come ora necessario, per riflettere sull’esigenza sempre più impellente di un dialogo interculturale in un’area geografica in cui “abitano” da sempre nella loro difficile ma necessaria convivenza, diverse identità geopolitiche e culturali.

Il Mediterraneo nella sua complessità, è uno straordinario universo popolato da poliedriche fusioni e commistioni di popoli e di lingue, una realtà complessa in cui l’incontro e lo scontro delle diversità generano e determina forze e propulsioni creative.

Così, l’artista Comes, fa sue le variegate storie del mare, della terra e delle tradizioni, i colori, le atmosfere pregne di miti, leggende e spiritualità, costruendo, allo scenario figurativo e immaginifico della sua tavolozza di colori, il mondo abitato dalle civiltà del Mediterraneo.

Un Mediterraneo che si erge fiero, dignitoso e consapevole delle proprie diverse radici e della sua svariata ricchezza, resa ancora più grande e consistente dalle sue umane diversità.

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