A.s.d. Antonio Esposito: conosciamo meglio la realtà affiliata alla Salernitana

Christian Vitale
Antonio Esposito

L’A.S.D. Scuola Calcio Antonio Esposito, ubicata a Marina di Camerota, ripartirà a breve con le sue attività di base. L’associazione sportiva, intitolata all’ex calciatore granata, scomparso nello scorso aprile, sarà partecipe su più fronti, in particolare ci sarà il ritorno alla partecipazione al torneo di Serie D di Calcio a cinque e la presenza nei campionati giovanili dagli esordienti ai baby calci. Abbiamo raggiunto Pierantonio Esposito, per una breve intervista, uno dei promotori di questo movimento.

La vostra associazione è legata ad una storia importante. Come è nata l’idea di far partire questa iniziativa?
L’idea di formare questa associazione è nata nel 2011. Abbiamo usato il nome di mio padre essendo una persona molto stimata nell’ambito calcistico, cosi si è deciso di associare questo movimento sportivo a lui.

Tornerete a disputare la Serie D di calcio a cinque. Come vi state preparando?
Torneremo, dopo un anno di assenza, a disputare il campionato di Serie D di calcio a cinque. Nella passata stagione ci siamo chiamati fuori, dalle attività agonistiche, visto che il nostro presidente era in gravi condizioni di salute. Con grande entusiasmo torneremo in campo, forti anche della vittoria della Coppa Disciplina 2016/2017. Questa, oltre al valore morale ed etico che rappresenta, ci ha regalato degli sgravi sull’iscrizione al campionato alle porte.

Che emozioni regala il calcio a cinque rispetto a quello ad undici?
La peculiarità che regala il calcio a cinque è principalmente rappresentata dal fatto di essere sempre nel vivo del gioco. Non ci sono quei momenti di pausa lunghi come magari capita nel calcio ad 11. Questo rende questo tipo di sport, a mio avviso, molto più emozionante.

Anche questa stagione sarete affiliati alla Salernitana. Come avete raggiunto questo traguardo. Cosa può portare al vostro progetto?
Siamo stati affiliati alla Salernitana per merito di mio padre, che è stato un ex granata. A breve rinnoveremo questa partnership, che per noi è simbolo di prestigio. Il progetto giovanile della Salernitana è molto ambizioso visto che investono molto sui ragazzi, i loro tecnici di tanto in tanto vengono a monitorare i nostri tesserati. La speranza è quella, un domani, di poter regalar loro un piccolo cilentano.

Uno dei pezzi forti delle vostre attività è rappresentato dalla scuola calcio. I bambini che emozioni danno? Quanto è difficile seguire e dare il giusto esempio ai più piccoli?
Lavorare con i bambini è meraviglioso, loro ti trasmettono tanto. Il problema maggiore può essere riscontrato nella pressione che viene data dai genitori e dai familiari. Si dovrebbe far praticare, ai bambini, una sana attività motoria, splendida come il gioco del calcio, e non avere il chiodo fisso di allevare dei campioni.

Qualche giorno fa ti abbiamo visto estremamente commosso durante la presentazione del libro sulla storia della Salernitana. Si parlava di tuo padre, che ricordo ne porti?
Si, è ovvio che mi commuova ogni volta che parlo di mio padre. Per me era davvero un compagno di vita, con lui condividevo davvero tante attività. I ricordi sportivi e umani sono tantissimi, sono stato felicissimo di aver avuto un padre come lui. E’ stato un punto di riferimento, tra le altre cose, nel mio avvicinamento al calcio.

Anche il tennis fa parte della vostra famiglia. Quale altre iniziative promuovete?
Si abbiamo aggiunto anche il tennis alle attività della nostra associazione. Avendo un campetto da tennis erano molte le richieste, dei genitori dei nostri tesserati, di sfruttarlo soprattutto nel periodo estivo. E’ un’iniziativa importante, una disciplina nuova per diversificare anche l’offerta sportiva. Questa si unisce alla partecipazione alla Serie D di calcio a cinque, all’attività di base dagli esordienti. fino ai bimbi di tre anni, solitamente la F.I.G.C. chiede dai cinque anni ma noi da qualche tempo riusciamo a coprire anche la fascia dei baby-calci.

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