Arte, spettacolo, cinema, politica e attualità che si riuniscono il 20 e il 21 di luglio a Castellabate per il Premio Pio Alferano, punta di diamante delle attività culturali della Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito, fra gli appuntamenti italiani di maggior prestigio, che si conferma anche quest’anno fra le iniziativa per eccellenza dell’estate italiana.
L’appuntamento al Castello è fissato per il 20 luglio, alle 20:30, dove le tre rassegne d’arte verranno inaugurate dal Presidente della Fondazione Santino Carta, da Vittorio Sgarbi e dagli artisti, dai curatori e da un ospite d’eccezione, il Primo ministro albanese Edi Rama, in doppia veste di artista e rappresentante politico della repubblica d’oltre Adriatico. Alle iniziative prenderanno parte numerosi ospiti del Premio, grandi personalità del mondo del cinema e dello spettacolo, del giornalismo, dell’imprenditoria, della politica e delle istituzioni; i vicoli e le piazze di Castellabate si riempiranno di un pubblico di Vip.
Edi Rama sarà quest’anno tra i grandi ospiti d’eccezione del Premio Pio Alferano, con la sua retrospettiva, dal titolo Carattere fiero, anima gentile: Edi Rama, curata da Vittorio Sgarbi, con un testo di Philippe Daverio. L’attuale Primo Ministro dell’Albania, artista di ampia preparazione culturale e dalla consolidata reputazione internazionale, nonché autore del padiglione nazionale albanese alla Biennale di Venezia 2017. Famoso in tutto il mondo per l’esemplare programma di rigenerazione urbana che ha promosso a Tirana durante il suo mandato da Sindaco, Rama, quando è libero dagli impegni istituzionali, si dedica all’arte; la sua pratica è affine all’automatismo di derivazione surrealista, disegnando sulla carta di uso più quotidiano – come i documenti ufficiali delle cancellerie – bozzetti di istintiva ideazione che colora e traspone in tappezzerie o sculture.
Oltre alla retrospettiva di Edi Rama, nelle sale si apriranno altre due importanti mostre: Oltre lo sguardo. Gillo Dorfles 1910-2018, a cura di Luigi Sansone, con testi in catalogo, oltre che del curatore, anche di Vittorio Sgarbi e Giuseppe Pagano. Una selezione di opere in omaggio a Dorfles, recentemente scomparso alla veneranda età di 107 anni, personalità di eccezionale poliedricità nel panorama culturale italiano del Novecento e maestro assoluto di critica e pensiero estetico, nonché artista sperimentale tra i più innovativi. Nell’ultima fase della sua vita, Dorfles ha stabilito un rapporto speciale col Cilento e i cilentani, di carattere anche affettivo, apprezzando la natura, la storia e la cultura millenaria del luogo, ammirando le antiche reminiscenze della Magna Grecia in dialogo con la modernità. La mostra è accompagnata dalla proiezione di un cortometraggio del regista Toni Trupia;
Un’altra storia italiana, 1920-1945, a cura di Giuseppe Iannaccone. Mostra collettiva di maestri del periodo quali Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Emanuele Cavalli, Filippo De Pisis, Renato Guttuso, Fausto Pirandello, Gianfilippo Usellini e Alberto Ziveri. Costituisce un tentativo di dar vita e risalto a un pezzo di storia dell’arte in gran parte inedita, spesso associata ad un periodo di forti contraddizioni che molti reputano fortemente danneggiato, nella riflessione artistica, dall’ingerenza del regime fascista. Questa esposizione vuole rivolgersi soprattutto alle nuove generazioni, nell’intento di offrire una visione alternativa di tal periodo. Le opere testimoniano la scelta di molti artisti dell’epoca di collocarsi al di fuori dei canoni estetici imposti dal regime, animando l’arte italiana di correnti e sottocorrenti, ispirate alle avanguardie europee, che apriranno nel dopoguerra alla grande stagione artistica italiana di metà secolo. Il curatore, Giuseppe Iannaccone, di professione avvocato e avellinese di nascita, contribuisce alla kermesse con un’importante prestito che arricchisce ulteriormente il prestigio non solo del Premio, ma anche di Castellabate, del Cilento e della Campania.
Nella stessa serata saranno presentate le sculture in ceramica, smaltate e dorate, dal titolo I figli di Leucosia, realizzate per il Premio Pio Alferano 2018 da Livio Scarpella, abilissimo artista tra i più promettenti della scena italiana. Scarpella, vicino alla figurazione italiana più recente, ha pensato che il mito greco-romano di Leucosia, la sirena “dalle membra bianche” che s’inabissò al largo di Punta Licosa generandone così il toponimo, fosse più di altri in grado di fornire un’idea caratterizzante dell’immaginario storico cilentano.
Il 21 di luglio, a seguito della premiazione presentata da Nicola Porro dal suggestivo palco del Castello, la mostra sarà visitata dagli ospiti del Premio Pio Alferano Lino Banfi, Bianca Berlinguer, Claudio Bisio, Daniela Ferolla, Franco Moscetti, Vincenzo Napoli, Camilla Nesbitt, Fabrizio Parrulli, Don Fabio Raimondi, Francesco Scoppola, e Pietro Valsecchi.
Tutte le mostre saranno aperte al pubblico fino al 30 di settembre 2018.