Agropoli, presunta violenza in clinica: «Mi hanno chiesto di non denunciare»

Carmela Santi

Le diceva che era una bella donna, l’ha riempita di complimenti poi si è trasformato in un mostro. È ancora sotto choc la 55enne rumena, vittima di stupro, arrivata qualche giorno fa al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Nella denuncia presentata ai carabinieri c’è la ricostruzione minuziosa della violenza subita all’interno della clinica privata di Agropoli. Era ricoverata da qualche giorno per degli esami quando un operatore socio sanitario l’ha costretta ad avere un rapporto sessuale.

«È venuto in camera – ha denunciato la donna – con la scusa di accendermi il televisore. Poi è tornato per portarmi dei fazzoletti di carta. Li ha sistemati in bagno e mi ha chiamato con la scusa di farmi vedere una cosa. Quando ho messo piede in bagno ha chiuso la porta e mi ha obbligato ad avere un rapporto sessuale. Sentivo le sue mani dappertutto. Piangevo ma lui è andato avanti fin quando ho visto che perdevo sangue dalle parti intime. Quando ha finito si è pulito e se n’è andato senza dire nulla». Secondo la ricostruzione della vittima l’uomo dopo qualche ora sarebbe tornato nella camera, avrebbe tentato di violentarla una seconda volta ma non riuscendoci l’ha spinta contro un muro costringendola a toccarlo nelle parti intime fino a soddisfarlo. Una descrizione minuziosa della violenza subita e subito riferita al personale medico in servizio presso la clinica. I medici le hanno dato un antidolorifico poi la 55enne ha raccontato quanto le era accaduto alla direzione della clinica. «Mi hanno chiesto di non denunciare il fatto assicurandomi che l’operatore socio sanitario sarebbe stato licenziato».

Quando è stata dimessa la 55enne si è recata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Agropoli poi in ambulanza è stata trasferita al San Luca di Vallo. Una brutta storia, se confermata. I carabineri della compagnia di Agropoli agli ordini del capitano Francesco Manna stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per ricostruire l’accaduto. Un primo riscontro sarebbe arrivato dal presidio sanitario del centro cilentano. Al San Luca, secondo indiscrezioni, sarebbe stata confermata la violenza subita per la presenza di profonde lacerazioni intime. Della vicenda, sulla quale è stata aperta un’inchiesta, se ne sta occupando anche il Centro antiviolenza del Piano di zona di Vallo. La donna avrebbe identificato il suo aggressore «Non so perché è venuta la moglie prendere le sue difese».

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