Albanella, appello all’amministrazione: un regolamento per contrastare la crescita del gioco d’azzardo

Katiuscia Stio

ALBANELLA. Lotta e contrasto al gioco d’azzardo.
Il Coordinamento zonale di Albanella del Partito Socialista Italiano, nella persona del segretario Ilaria Borgatti, ha presentato al Comune la proposta, nata dalla condivisione e dal confronto con i diversi coordinamenti della provincia per contrastare il fenomeno in forte crescita del gioco d’azzardo, nella quale chiede al Sindaco Renato Josca, a tutta la Giunta comunale e a tutto il Consiglio comunale, di prendere in seria considerazione il dramma che sta emergendo sempre più tra le disperate fasce sociali, e che sta colpendo sempre più le fasce deboli, giovani e disoccupati, con un’ordinanza che preveda: la chiusura, nei locali naturalmente autorizzati, dalle 22 alle 15; l’obbligo di esposizione di un apposito cartello, in luogo ben visibile al pubblico, contenente in caratteri evidenti formule di avvertimento sul rischio di dipendenza dalla pratica di giochi con vincita in denaro, e al contempo, l’obbligo di esposizione all’esterno del locale di un cartello indicante l’orario di apertura della sala giochi e/o di funzionamento degli apparecchi; la chiusura dei locali situati nei pressi di luoghi sensibili, come istituti scolastici, Chiese e bar.

La Borgatti, dopo una analisi attenta sul particolare momento di disagio sociale ed economico che la società sta attraversando accentuando il ricorso al “gioco” come fonte di possibile recupero di risorse finanziarie, anche da parte di inoccupati e di coloro che perdono il lavoro. «Sarebbe ora di mettere uno stop definitivo a questa ingannevole pubblicità perché l’unica cosa certa è che giocando di più si può perdere di più. Il gioco d’azzardo, parlando alla parte emotiva e meno razionale dell’uomo, mette in azione un pensiero magico che insinua in modo subdolo e aggressivo messaggi ingannevoli sulle reali possibilità di vincere, per cui in assenza di un pensiero critico diventa facile credere, o per lo meno sperare, di vincere. Magari ci si illude che si giocherà soltanto fino alla prima vittoria, senza sapere che sarà proprio la prima vittoria a creare il circolo vizioso della dipendenza, rilanciando la speranza magica nella grande vittoria. (…) Il gioco d’azzardo patologico è stato per lungo tempo sottovalutato in ambito scientifico e clinico, facendo rientrare questa patologia nell’esclusivo ambito del “vizio”. (…) le pesanti conseguenze che gravano non solo sul giocatore ma anche sui suoi familiari, sia per gli aspetti puramente psico-patologici che per quelli economici e relazionali. (…) si crea un circolo vizioso analogo a quello che si crea in tutte e forme di dipendenza, per cui l’astinenza dalla droga spinge a cercare la droga, che mentre soddisfa un bisogno ne crea contemporaneamente un altro di maggiore intensità. Negli ultimi anni i bar sono andati riempiendosi di macchinette per giocare e solo grazie a un profondo senso sociale da parte di alcuni esercenti che, avendone forse compreso gli effetti deleteri, si sono ribellati alla presenza delle macchinette nei loro locali, è stato possibile limitare il fenomeno e circoscriverne gli effetti negativi. Ma dopo alcuni di questi esempi positivi, ora tocca ai comuni, che sono chiamati a gestire concretamente, nella quotidianità, i problemi legati al proliferare incontrollato di sale da gioco e slot machine senza avere alcun potere regolativo, ispettivo e autorizzativo su di esse» si legge nella proposta.

Ed inoltre si evidenzia come solo nel primo semestre del 2017 ad Albanella sono stati spesi per gioco d’azzardo 1.860.156,95 euro. Questa spesa comprende slot machine, gratta&vinci, superenalotto e scommesse varie.

Il monito è di seguire l’esempio del sindaco di Trentinara, Rosario Carione, che ha emanato un’ordinanza anti-slot per porre un freno “ ad una piaga sociale intollerabile”.

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