Carcere Sala Consilina: il 14 giugno a Roma si decide sulla riapertura

Erminio Cioffi

Sala Consilina – si riaprono i giochi per far tornare il carcere a Sala Consilina in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che ha di fatto ritenuto nullo il provvedimento di soppressione per un vizio nel procedimento, in particolar modo perché nell’iter che si è concluso con il decreto di soppressione non sono stati coinvolti l’Ordine degli Avvocati di Lagonegro ed l’amministrazione comunale di Sala Consilina. Nella sentenza di secondo grado era stato stabilito di dover rinnovare il procedimento garantendo in contradditorio tra le parti prima di arrivare da una nuova decisione. Il contraddittorio ci sarà a Roma il prossimo 14 giugno quando presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si riunirà la conferenza dei servizi che dovrà decidere se riaprire o meno la casa circondariale di via Gioberti. L’Ordine forense e l’amministrazione comunale ora devono fare una corsa contro il tempo per poter chiedere integrazioni documentali o chiarimenti in merito a fatti che non sono attestati in documenti già in possesso dell’amministrazione stessa e che non possono essere acquisti presso altre pubbliche amministrazione. Il termine ultimo per poter richiedere le integrazioni è il 1 giugno. Il Comune e l’Ordine degli Avvocati potranno essere rappresentati rispettivamente da una sola persona alla Conferenza i cui lavori si concluderanno entro 90 giorni decorrenti dalla data della prima riunione. Alla Conferenza prenderà parte anche la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno ed Avellino poiché l’edificio che ospita la casa circondariale è soggetto alla normativa in materia di tutela monumentale. Sulla vicenda è intervenuto anche l’avvocato Angelo Paladino, presidente della sezione di Sala Consilina dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani. Paladino ha inviato una lettera ai Parlamentari della Provincia di Salerno per invitarli, in vista della convocazione della Conferenza “ a promuovere – si legge nella missiva – ogni utile iniziativa a sostegno della riapertura del carcere di Sala Consilina, affiancando autorevolmente l’Amministrazione Comunale ed il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, nella difesa degli interessi delle Comunità interessate e dei diritti costituzionalmente garantiti”. Il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, l’avvocato Gherardo Cappelli ed il sindaco di Sala Consilina Francesco Cavallone rappresenteranno rispettivamente l’Ordine forense ed il Comune nella Conferenza dei Servizi. “Andremo a Roma per far valere le nostre ragioni – ha sottolineato l’avvocato Cappelli – e dimostrare che è assurdo chiudere il carcere di Sala Consilina”. Da 3 anni, con la casa circondariale chiusa, il Tribunale di Lagonegro si ritrova ad essere forse l’unico in Italia sprovvisto di un carcere nel proprio circondario. Questione questa che è stata sollevata anche dall’ex presidente del Tribunale di Lagonegro, Claudio Matteo Zarrella, da qualche mese in pensione che, in una lunga lettera inviata al Ministero della Giustizia aveva definito “una contraddizione in termini” avere un circondario di Tribunale senza una casa circondariale. Zarrella aveva anche sottolineato che con la chiusura del carcere salese veniva violato il principio delle territorialità dell’esecuzione penale con un pregiudizio per le comunità locali, gli operatori di diritto, i detenuti e le loro famiglie. Alla lettera di Zarrella il Ministero aveva risposto ipotizzando la riapertura, dopo lavori di ristrutturazione particolarmente onerosi, del carcere di Lagonegro o di Chiaromonte, chiusi da oltre 30 anni, senza fare però alcun riferimento a quello di Sala Consilina che invece necessita solo di piccoli interventi.

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