Il Cilento al Caputo Chef Project: Tutto in un Morso de LSDM e Mulini Caputo

Bruno Sodano

Finisce con il Caputo Chef Project il PRE-LSDM che si svolgerà a Paestum il 23 e 24 Maggio 2018. Dopo il grande successo della prima edizione del progetto, firmato LSDM e Mulini Caputo, in collaborazione con Luciano Pignataro Wine Blog, c’è stato un secondo grande evento: Tutto in un Morso. L’organizzazione, anche in questo caso, non si è smentita ed ha regalato ai presenti emozioni che difficilmente si possono spiegare. 23 Aprile, ore 18.30, appuntamento presso il Renaissance Naples Hotel Mediterraneo, sala e terrazzo undicesimo piano. Qui vorrei attirare un secondo la vostra attenzione: si apre l’ascensore e pochi passi c’è il cuore di Napoli con vista mozzafiato: Vesuvio, Molo Beverello, Castel Nuovo o meglio conosciuto come Maschio Angioino, Palazzo Reale ed oltre…

Mentre noi godevamo di questa bellezza rara, chef ed organizzatori erano in movimento per garantirci che tutto fosse fatto cosi come doveva essere. Il Cilento c’è stato dall’inizio alla fine ed è stato impeccabile in ogni sua forma. Forte presenza quella dei vini Jungano, Paestum IGT Aglianico e Trentenare Paestum IGT Fiano della Cantina San Salvatore 1988 ed insuperabile è stato Paolo De Simone di Storie di Pane e Pizzeria da Zero. Ma non solo, anche una nota paninoteca napoletana, 12 Morsi, ha proposto un panino con Mozzarella di Bufala Campana comprata nel Cilento. Iniziano le danze e Barbara Guerra rompe il ghiaccio aprendo l’evento con un intervento iniziale. A seguire il resto degli organizzatori e relativi Partners: Gennaro Esposito, patron e chef due stelle Michelin della Torre del Saracino di Vico Equense; Luciano Pignataro, giornalista e critico enogastronomico; Antimo Caputo Proprietario del Mulino Caputo; ed infine Albert Sapere organizzatore insieme alla Guerra dell’evento LSDM.

Ogni intervento fatto è risultato estremamente interessante, fluido e dinamico. Cos’è nello specifico “Tutto in un Morso”? è un progetto che passo dopo passo spiega perché “il panino ideale” deve essere facilmente preso con le mani e mangiato in un morso preciso ed equilibrato. C’è tanto, troppo cibo e non sempre è usato come si dovrebbe. Soprattutto sono troppe le influenze che condizionano le scelte alimentari di tutti e si sta rischiando di perdere completamente il valore del buono. In periodi in cui sono le mode a dettar legge il lavoro di questi cinque professionisti è aver creato una collaborazione che nasce con lo scopo preciso di far conoscere e far distinguere al consumatore finale cosa vuol dire un prodotto artigianale rispetto a tutto il resto. L’importanza delle materie prime che contraddistinguono la riuscita del prodotto finito, il ritornare alle origini, ripartire dal pane che non può essere visto solo come un contenitore ma come parte fondamentale: diverso, in forma, fattura e gusto in base alla farcitura che si intende usare. Così, davanti al golfo più bello del mondo, inizia una sfilata di panini, fatti con vari tipi di farine Caputo, e companatici originali e tradizionali tutti da gustare. Il primo viene da Napoli ed presentato da Alfonso Iannuzzi del Veritas Restaurant di Napoli che ha proposto un panino alle alghe, con sgombro marinato burrata e puntarelle;
Giovanni Mariconda del Degusta Ristorante di Avellino, ha proposto un panino ‘mBu ‘mBa – Bufala e Baccalà;

Claudio Petrolo del Dining Room di Gaeta ha creato un vero capolavoro buono da mangiare e bello da vedere: El Calamar – Pane & Calamaro grigliato;

Studio Burger Napoli che ha creato un panino con i colori della bandiera italiana con chiari riferimenti calcistici;

E’ la volta del Cilentano Paolo De Simone che ha fatto un’opera d’arte: Mulignana Mbuttunata (melanzana imbottita) alla cilentana, passata nel pomodoro e messa nel cuozzo del pane svuotato e riempito, tanto cacio ricotta di capra ed infine chiuso con un tappo fatto dalla stessa mollica;

Maicol Vitellozzi, Ristorante del Cambio Torino ha presentato un panino ai Cereali, Sgombro Marinato e Maionese Aromatizzata alle Erbette;

Braceria Bifulco di Ottaviano invece ha preparato un panino ai cereali spugnato nel pomodoro. Battuto di manzetta dei laghi ed insalata primaverile.

Alain Locatelli de La Boulangeria Pastisseria di Milano ha portato con sé una baguette ripiena di sapori mediterranei;
il giovanissimo e simpaticissimo pizzaiolo Ciccio Vitiello di Casa Vitiello di Caserta ha realizzato un panino fatto con hamburger di bufalo, mozzarella di bufala, caciocavallo stagionato 30 mesi, riduzione di vino e con pesto di rucola;

Fra un panino ed un altro c’è stato un interessantissimo intervento del giornalista Andrea Docimo che ha dichiarato: «Sicuramente sono stati trattati dei temi molto importanti. Nel corso degli anni ci sono stati due percorsi paralleli: alcuni si sono rifatti alla tradizione altri invece hanno scelto di innovare ed anche grazie all’influenza di altre cucine si sono evoluti. L’attenzione al pane, in molti casi, non c’è e quindi è importante il focus di questo evento. Bisogna uscire dall’immaginario del Food Porn perché va contro quello che è il lavoro che si è fatto per nobilitare una pietanza che fa parte della nostra tradizione da sempre e che si sta riscoprendo nel corso di questi anni».

Giuseppe Rossetti del Moio Restaurant, La rinascente Milano piovra e mugnoli selvatici;

Tommaso Mazzanti dell’Antico Vinaio di Firenze ha stupito tutti con una schiacciata Toscana all’olio con Sbriciolona, Crema di Pecorino Toscano DOP, Crema di Carciofi e Melanzane fritte;

Sabatino Sirica della Pasticceria Sirica di San Giorgio a Cremano ha proposto un panino con latte cotto, salmone affumicato, erba cipollina;

12 morsi, Burger&Friends di Napoli più che un panino ha realizzato un quadro. Panino ripieno di tonno, mozzarella del Cilento, pomodori e canapa alimentare.
Fabrizio Mazzantini Porno Street Food Gourmet Birra & Braci Capraia e Limite ha preparato un panino fatto con coda di Manzo dell’Appennino Toscano, giardiniera all’aceto, crauti rossi all’agro di lampone, salsa verde perle di acciughe, midollo di manzo dell’ Appennino toscano, zafferano purissimo, siero di mozzarella di bufala e acqua di pomodoro datterino;
Infine Giovanni Sorrentino del Gerani Ristorante di Santa Maria la Carità ha raccontato il suo Buffalo in the Club – Sandwich di Pane in cassetta con roast-beef di bufalo, maionese di pomodoro San Marzano, lattuga e scamorza di bufala.
Dato che si parla de Le Strade della Mozzarella non poteva certo mancare lei… l’ oro bianco campano, la Regina indiscussa che regna sovrana nella storia e nella tradizione campana, Sua Maestà la Mozzarella di Bufala DOP accompagnata da fiocchi di Ricotta di Bufala DOP del Consorzio di Mozzarella di Bufala Campana. Dulcis in fundo il beverage. Come ho suddetto c’è stato il vino della Cantina San Salvatore, le acque Panna e San Pellegrino e dei vini del consorzio del prosecco DOC.

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