Miss Marple: il prestigio di essere a Teatro

Barbara Maurano

Ieri sera una simpatica Maria Amelia Monti ha seguito delle importanti indagini sul palco del “De Filippo” di Agropoli

A tutti sarà capitato di chiedersi cosa accade dietro il palcoscenico del Teatro, dove vanno tutti quei personaggi che entrano ed escono. Quando a Teatro si mette in scena il giallo, questo aspetto si infittisce ancora di più e anche il mistero si impossessa del palcoscenico.

È  ciò che è accaduto, ieri sera, al De Filippo di Agropoli con lo spettacolo “Miss Marple: giochi di prestigio”. Per la prima volta in Italia, Maria Amelia Monti porta a teatro il personaggio nato dalla penna di Agatha Christie . Con un’ interpretazione studiata, misurata nei gesti, nelle parole e nelle battute tipiche dello humor inglese, dona all’inglese Miss Marple una sfumatura simpatica che crea, da subito, un legame con lo spettatore. Miss Marple è la zia anziana che tutti vorremmo, chiamata in aiuto da un’ amica di infanzia, preoccupata per la sorella gemella che vive in una grande casa con una famiglia molto allargata. Fanno quasi tenerezza queste tre donne, un po’ attempate, ma sempre pronte a tutto. Così Miss Marple fa visita alla sua amica Caroline e non si meraviglia affatto del mondo variegato che vi trova. Con il suo fare un po’ ingenuo scava, con domande semplici ma pertinenti, nella psiche dei personaggi. Ad aiutarla ci sono le luci di Cesare Accetta e le musiche di Francesco Forni che guidano la vecchia signora nelle sue indagini sui misteri delle vite dei figli, adottivi e non, di Caroline, al suo terzo matrimonio con il filantropo Lewis.

Nel giardino della villa i due hanno creato una struttura di accoglienza per criminali e persone in difficoltà come Edgar, un giovane con problemi psichici che acuisce l’ atmosfera  di mistero e confusione in cui vive la famiglia. Non sorprende, perciò, che alla fine del primo atto si consumi il delitto. Sono tutti, o quasi, sul palco al bere il tè. Edgar e Lewis si allontanano. Edgar ha una pistola. Va via la luce. Due colpi. Chi ha sparato? Chi è  morto? Lo potrà svelare solo il Teatro che riesce a giocare tra mistero e realtà, tra  rappresentazione e stupore, tra inganno e verità. “Miss Marple: giochi di prestigio”, adattato  al palcoscenico da Edoardo Erba e diretto da Pierpaolo Sepe, riesce a incuriosire lo spettatore, a costruire un immaginario per poi restituirlo al pubblico con la semplicità di un personaggio lineare e brillante come la Miss Marple di Maria Amelia Monti, accompagnata da un cast di bravi e giovani attori che riescono a mantenere l’ambiguità richiesta dai loro ruoli. La scenografia di Luigi Ferrigno, in cui predomina il nero, crea l’ambiente adatto per un delitto che si deve consumare a Teatro. Le tavole onniscienti del palcoscenico ben si prestano a portare in scena il prestigio di un giallo di Agata Christie, donando alla storia un’ aura di sacralità artistica. “Miss Marple: giochi di prestigio” è uno spettacolo diverso dal solito in cui tutto può essere svelato, ma mai completamente visto.

È il gioco di prestigio del Teatro, l’unica arte che riesce ancora a raccontare, mostrare e mettere in scena le emozioni con la forza dei gesti, dei movimenti e delle parole, senza dover ricorrere ad effetti speciali.

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