“Angelo Vassallo uno di noi”

Giuseppe Di Vietri

Lettera aperta ai cittadini cilentani e al Sindaco di San Mauro Cilento: salviamo i manifesti elettorali del Sindaco Pescatore

Qualche giorno fa girovagando in rete mi sono imbattuto in questa fotografia con dei pannelli in metallo per affiggere manifesti, immagine questa apparentemente solita in tempi di campagna elettorale,  ma che a ben vedere raccoglieva qualcosa di più significativo. In questo scatto vi era traccia di manifesti vecchi di dodici anni che hanno sopportato intemperie ed ulteriori affissioni sopra di sé che, se in altre occasioni sarebbero potuti sembrare freschi dell’altro ieri, quindi tutto sommato recenti e trascurabili, in realtà fanno parte di un’era fa. Un’era chiusa per sempre che ha segnato in maniera significativa la comunità cilentana riportando infatti quei manifesti il nome e il volto del compianto Angelo Vassallo; un nome e un volto che fanno diventare quei dodici anni molto più pesanti, inesorabili, irripetibili, connotando quei manifesti di una preziosità prima del tutto anonima. Nel vedere questi manifesti sorgono spontaneamente sentimenti e pensieri diversi e talvolta contrastanti, per l’uomo, per il politico, per il padre, per il cilentano; sentimenti e pensieri legati ad una pagina significativa della storia del nostro territorio, nel bene e nel male. Una pagina che deve essere raccontata e tramandata al di là della cronaca, al di là delle dinamiche politiche, al di là dei sentimenti di partecipazione che noi oggi possiamo provare nei confronti di Angelo Vassallo. Per questo alla vista di quei manifesti il primo pensiero di chi scrive è stato subito molto deciso sul da farsi: quei pannelli avrebbero dovuto essere custoditi e conservati perché rappresentano una pagina significativa del nostro territorio. Così mi sono messo in contatto con la famiglia di Angelo Vassallo e con la Fondazione che ne porta il nome illustrando l’importanza di conservare questi veri e propri reperti, poiché se oggi è viva la memoria di Angelo Vassallo perché siamo vivi noi che lo abbiamo conosciuto, sono vivi i nostri sentimenti che ci legano a lui ed è vivo il legame politico che tanti hanno ancora con lui, fra cento anni però i figli dei nostri figli non avranno più questi vividi legami e per loro sarà preziosa una testimonianza come questa, proprio come i graffiti elettorali dell’antica Pompei, quali testimonianza non di una persona candidata, ma di una comunità territoriale, quella cilentana, che fra cento, duecento, trecento anni, continuerà a vivere in un oggetto fisico, tangibile, concreto riaffermando i legami che furono oggi tra di noi ed Angelo Vassallo. Salvando quei pannelli, riconoscendoli e trattandoli come beni culturali, non salveremo dall’oblio la memoria di Angelo Vassallo ma consentiremo a noi di rivivere ancora nei decenni e nei secoli a venire attraverso le tracce materiali di Angelo Vassallo. Riconoscere quei pannelli come beni culturali, e quindi salvarli e salvaguardarli, significa trattarli come se fossero dei veri e propri reperti archeologici, ossia come oggettualità che contengono dei dati e delle informazioni utili per la ricostruzione di un contesto (sociale).

Per questo motivo, con la benedizione e il sostegno della famiglia Vassallo e della Fondazione Angelo Vassallo, faccio appello al Sindaco di San Mauro Cilento, luogo in cui quei manifesti si trovano, a salvaguardare quegli otto pannelli in metallo e a donarli alla Fondazione che ha dato la disponibilità a custodirli e ad esporli. Naturalmente ciò senza voler gravare in alcun modo sulle casse del Comune di San Mauro e attivando pertanto, in caso di una Sua disponibilità, una colletta tra i volenterosi che sono certo non tarderanno a farsi avanti. Ovviamente, qualora fossero stati ricoperti, evitare di toccarli nel tentativo di ripristinarli poiché si potrebbero danneggiare irrimediabilmente pur se mossi da buona fede: lasciarli come si trovano e sarà cura della Fondazione affidarli se ce ne fosse bisogno a dei restauratori.

Concludo questo appello con un’annotazione metodologica ad uso dei lettori: perché conservare otto pannelli quando Angelo Vassallo è presente solo in cinque? Per un motivo molto semplice, perché la capacità di un reperto di raccontare la storia non è data solo dal reperto in sé ma anche dal contesto in cui è stato ritrovato e da cui non può essere isolato. Questa accortezza, se vista in prospettiva di lungo periodo, assume ancora più rilevanza dal momento che è sotto gli occhi di tutti che oramai la pratica delle affissioni sta scomparendo dalle pratiche di propaganda elettorale, proprio come nei decenni addietro è venuta meno l’usanza degli opuscoli e le lettere agli elettori che tanto diffusi furono nella prima metà del Novecento.

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