Frana sulla Mingardina, l’appello degli operatori turistici: subito interventi

Redazione Infocilento

Necessario scongiurare altra estate di disagi

CAMEROTA. «Non aspettiamo l’estate per intervenire. Il dissesto idrogeologico è una minaccia per il turismo cilentano». L’appello è degli operatori turistici, dopo l’ennesima frana nei pressi della Mingardina. Da qualche giorno, per la caduta di due grossi massi, é chiusa la strada del Ciglioto che dalla Mingardina conduce alla frazione Licusati.

La strada è stata ripulita in poche ore, ma per sicurezza resta chiusa. Il rischio idrogeologico è serio anche sulla Mingardina, unica strada che consente di collegare la Cilentana con le località turistiche di Camerota e Palinuro. Il tratto centrale dell’arteria è percorribile solo su una corsia dopo l’incendio che si verificò alla fine della scorsa stagione estiva. L’area va messa in sicurezza dalla caduta massi. Sulla vicenda interviene Raffaelle Esposito, presidente provinciale Confesercenti Salerno, che invita gli enti territoriali ad intervenire per scongiurare un’altra estate di disagi agli operatori turistici. «Il territorio Cilentano – dice Esposito – e più in generale la provincia di Salerno hanno bisogno di cure costanti per le emergenze erosione costiera e soprattutto rischio idrogeologico. Le tematiche legate alla sicurezza dei territori rappresentano questioni che non si possono più rimandare».

Per Esposito «dobbiamo lavorare al fianco delle realtà locali e delle tantissime piccole e medie imprese, che hanno deciso di investire in questa terra meravigliosa per stimolare e convincere gli enti preposti a garantire rapidi investimenti per la messa in sicurezza definitiva di tutte le aree interessate, comprese quelle a maggior vocazione turistica che da maggio ad ottobre di ogni anno aumentano notevolmente il carico antropico e non devono perdere l’appeal conquistato in tanti anni di impegno nel settore turistico e culturale». Sulla stessa linea Michele Buonomo presidente regionale di Legambiente che si rivolge all’ente Parco perché le frane sono un serio rischio per la sopravvivenza dei piccoli centri, già duramente colpiti dal fenomeno dello spopolamento: «Occorre una progettualità per lavorare sulla prevenzione».

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