Parco, troppa burocrazia. Pellegrino difende l’Ente: nostre politiche freno allo spopolamento

Arturo Calabrese

“Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha negli ultimi tempi cambiato passo”

Nei giorni scorsi molte sono state le polemiche da diversi amministratori cilentani che hanno accusato il Parco di essere un Ente farraginoso, macchinoso, ingessato, in particolare per i giovani. Tra questi, Stefano Pisani , primo cittadino di Pollica, che ha puntato il dito contro il Parco ritenendo le politiche dell’Ente causa dello spopolamento delle aree interne anche per l’eccessiva burocrazia.

Su questo aspetto il presidente Tommaso Pellegrino è lapidario e difende le azioni portate avanti fin dal suo insediamento, seppur non rispondendo direttamente alle accuse dei sindaci cilentani: «Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha negli ultimi tempi cambiato passo – dice – chi asserisce che questo Ente è un macchinone della burocrazia ha ragione ma solo se si riferisce al passato recente. Ci sono stati dei momenti difficili ma oggi è tutto diverso». In particolare le azioni di Pellegrino e del suo consiglio direttivo sono rivolte ai giovani e al loro futuro: «Molte zone del nostro comprensorio sono disabitate – aggiunge le campagne sono abbandonate, i terreni incolti. Abbiamo tante potenzialità che devono essere sfruttate ma i giovani, da soli, non possono farlo. Ci sono troppe leggi che rendono difficile abitare e insediarsi nelle zone di area Parco: permessi della Provincia, del Comune, progetti anche per una piccola modifica come può essere, ad esempio, una finestra. Proprio per questo motivo abbiamo attuato diverse iniziative volte alla difesa delle imprese giovanili e soprattutto ad incentivarle. Lo abbiamo fatto nella direzione di una maggiore sburocratizzazione di tutto l’apparato di leggi, commi e cavilli. Sbagliato, quindi, accusare l’Ente Parco di troppa burocrazia perché già oggi non è così e nel futuro questo cambiamento sarà ancor più tangibile».

Altro fronte su cui Pellegrino si trova in prima linea è quello dello spopolamento: «Di primaria importanza è creare opportunità di lavoro per i nostri figli prosegue – e il Parco lo sta facendo. Abbiamo siglato accordi con Enti pubblici e privati per la formazione dei giovani e il loro inserimento nel mondo del lavoro. Un lavoro che ha portato a stringere rapporti di collaborazione anche con l’Università Federico II di Napoli e l’Università degli Studi di Salerno per la creazione di percorsi di studio particolareggiati e ben radicati nel territorio che i giovani abitano e vivono quotidianamente. Il loro futuro può e deve essere ancvora nel Cilento».

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