Piano Ospedaliero della Campania: domani al Tar si discute ricorso dei sindacati

Katiuscia Stio

Spera Roccadaspide: è stato l’ospedale più penalizzato

E’ prevista per domani (20 dicembre) la discussione dinanzi al Tar Campania del ricorso contro il Piano Ospedaliero presentato in particolare per le previsioni relative all’area della Valle del Sele e del Calore.

Erano stati i sindacati ad evidenziare talune criticità, in particolare per i nosocomi di Eboli, Battipaglia, Oliveto Citra e Roccadaspide; quest’ultimo è quello che ha subito i tagli maggior, perdendo quasi 2/3 dei posti letto e tutti i reparti. Il Piano Ospedaliero, infatti, ne prevede la trasformazione in un semplice ospedale di comunità con a disposizione solo 20 posti letto di medicina generale e un pronto soccorso incapace però di accogliere i pazienti più gravi. Ciò mette a repentaglio il diritto alla salute in una vasta area che va dal Calore agli Alburni.

“Dopo sei ricorsi, rincorrendo tutti gli atti esecutivi messi in onda dalla regione attraverso i decreti attuativi, è arrivato il momento di discutere nel merito” dichiara Rosa Adelizzi Presidente del Comitato per la salute pubblica della Valle del Sele e del Calore.

Sulla questione interviene anche il presidente della FISI Rolando Scotillo: “Sono state presentate tre memorie da parte dei nostri legali che dimostrano che l’area della Valle del Sele e del Calore ( Eboli, Battipaglia, Roccadaspide ed Oliveto Citra) è stata mortificata da un piano ospedaliero regionale che su 300.000 abitanti tagli i posti letto ed abbassa i livelli di complessità ospedaliera oltre i limiti imposti dalla legge sui L.E.A. e dal decreto ministeriale 70/2015. Confidiamo nella sensibilità dei Giudici, anche se la materia è complessa, per ristabilire una equità nell’accesso ai servizi sanitari al momento negata alla nostra area. Se non dovesse bastare, ricorreremo al Consiglio di Stato e poi alla Corte europea, siamo determinati e non faremo passare sotto traccia una grave ingiustizia che premia territori politicamente vicini al Presidente della Regione e penalizza altri cittadini: la sanità non ha colori politici ! .”

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