Cilento, l’elisir di lunga vita? E’ anche nel carattere

Katiuscia Stio

Li rivelano gli studi sui centenari cilentani

Per vivere a lungo ci vuole carattere. Non è solo una questione di DNA. Questo è quanto emerge dal profilo psicologico dei super anziani del Cilento. Lo studio, che l’Università Lund di Malmö della Svezia, la San Diego University California, e La Sapienza di Roma, insieme al Parco Nazionale Cilento, Vallo di Diano ed Alburni stanno portando avanti per scoprire l’elisir di lunga vita dei cilentani, ha stilato un profilo psicologico vincente degli ultracentenari del Cilento, descritto sulla rivista International Psychogeriatrics, che rivela tanto ottimismo, una buona dose di religiosità, un forte attaccamento alla propria terra e alla famiglia, etica del lavoro quanto basta, e infine un pizzico di testardaggine: ecco l’elisir di lunga vita mantenendo un cervello sempre giovane.

Lo studio ha preso in esame 29 anziani, di età compresa tra 90 e 101 anni, residenti in 9 comuni del Cilento e arruolati nello studio Ciao (Cilento on Aging Outcomes Study). Ciascuno di loro è stato intervistato per avere un quadro dettagliato delle sue condizioni psico-fisiche e soprattutto per conoscere il suo mondo interiore, fatto di ricordi, religiosità ed esperienze personali come quelle della migrazione. La ricerca è stata poi estesa anche ai familiari più giovani, per valutare la loro salute mentale e fisica e per conoscere le loro impressioni circa la personalità e il carattere dei loro anziani. Dai risultati è emerso che nonostante gli acciacchi e le malattie, i nonni del Cilento hanno un benessere mentale superiore a quello dei figli di età compresa fra i 51 e i 75 anni. « Ciò che accomuna questi anziani è l’amore per la loro terra, in cui trovano un motivo per continuare a vivere – spiega la prima autrice dello studio, Anna Scelzo, dell’Asl 4 Chiavarese, come riporta ANSA- Molti continuano a lavorare a casa o nei campi, e pensano ‘questa è la mia vita, non voglio arrendermi».

Altra nota curiosa è il carattere tutto pepe di questi arzilli nonnini. Gli studiosi hanno scoperto che tendono ad essere dominanti, testardi, e hanno bisogno di avere un senso di controllo. . “Questa tendenza a controllare l’ambiente evidenzia una certa determinazione che è bilanciata dalla necessità di adattarsi ai cambiamenti”- conclude Scelzo.

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