Un altro prodotto cilentano ottiene il riconoscimento Pat da parte del Ministero

Luisa Monaco

E’ l’oliva salella ammaccata del Cilento

La loro produzione è frutto di un lavoro certosino: le olive una volta raccolte si ammaccano ad una ad una, con pietre rigorosamente di mare, si snocciolano e poi pazientemente si immergono in acqua per qualche giorno: la stessa va pazientemente cambiata quotidianamente, mattina e sera. Dopo questa opera e dopo averle mescolate in salamoia con acqua, sale, alloro e finocchietto, vengono immerse sott’olio facendo anche qui attenzione a non far uscire l’acqua in eccesso.

E’ questo il metodo di preparazione delle olive salelle ammaccate cilentane, un prodotto tipico del territorio, soprattutto nell’alto Cilento. Ora, questo prodotto tradizionale, ha un suo riconoscimento: entrano a far parte dei Pat, i Prodotti Agroalimentari Tradizionali riconosciuti e tutelati dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali.

Per il Cilento questo è un traguardo importante, il secondo nell’anno solare: nei mesi scorsi, infatti, fu la triglia rossa di Licosa ad ottenere l’importante riconoscimento.

“Sono fiera della mia squadra, dell’Associazione dei Produttori che mi onoro di rappresentare, di tutto il grande lavoro portato avanti insieme negli anni, dell’ottimo lavoro del responsabile dei produttori Pasquale De Iorio e del grande lavoro di promozione di Gabriella Mazziotti, la vera anima di questo Presìdio. Ora non ci ferma più nessuno” è il commento di Assunta Niglio, consigliere delegato alla pesca, agricoltura e associazionismo del comune di Castellabate.

L’Oliva salella ammaccata del Cilento era già un presidio Slow Food; ora il nuovo riconoscimento che dà lustro al sapiente lavoro dei suoi produttori.

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