Sanità: polemica dei sindacati. Cilento penalizzato nell’assegnazione del personale agli ospedali

Redazione Infocilento

La Uil chiede di intervenire

Continua a tenere banco la questione relativa al personale che l’Asl Salerno ha assenato agli ospedali del territorio.

A Vallo della Lucania giungeranno 18 infermieri e 15 operatori socio sanitari; ad Agropoli 15 e 12, a Polla 10 infermieri ed altrettanti Oss, così come a Sapri.

Secondo Biagio Tomasco, segretario Uil alle politiche sanitarie, nonostante gli aumenti di personale si conferma la carenza rispetto ai posti letto. La maggior discrasia nell’attribuzione di infermieri e Oss, si registra tra i nosocomi di Nocera e Salerno e quello vallese. “In quest’ultimo – evidenzia il sindacalista – si è avuta sì un’assegnazione numerica abbastanza simile, ma che percentualmente, soprattutto riguardo agli infermieri, non li mette sullo stesso piano”.

“Altro dato che risulta essere in contrapposizione con le scelte (numeriche) effettuate è quello risultante dalla dotazione odierna degli Ospedali di Eboli e Battipaglia, che hanno ricevuto in dote 18 infermieri e 15 OSS, al pari dell’ospedale di Vallo della Lucania, nonostante che il rapporto posti letto / oss / infermieri sia sbilanciato a favore degli ospedali della Piana del Sele”, aggiunge Tomasco. “A tanto si aggiunge la situazione degli altri due ospedali di Polla e Sapri, che operano in zone di frontiera avendo alle spalle un competitor attivo quale la regione Basilicata, che escono ridimensionati da questa suddivisione, soprattutto in ordine alla presenza di OSS”, spiega il segretario Uil.

Di qui la constatazione “che la carenza di OSS, soprattutto nell’area sud della Provincia sta determinando che la ripartizione degli infermieri e degli OSS non è stata fatta in maniera oculata, andando ad acuire le carenze che già preesistevano all’atto dell’emanazione del bando di mobilità, anche se le modalità di accesso alla mobilità hanno privilegiato in un certo qual modo gli aspiranti dei territori a sud della Provincia”.

Per questo la Uil si appella alla direzione dell’Asl chiedendo di intervenire con i dovuti accorgimenti.

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