Crisi idrica nel Cilento? L’acqua c’è, ma si disperde a causa dei guasti

Fiorenza Di Palma

A causa di condotte colabrodo si perde circa il 50% della risorsa idrica

Crisi idrica nel Cilento? Non è così secondo il geologo Franco Ortolani per il quale “le sorgenti captate erogano acqua sufficiente”, ma il problema è di altro tipo. “L’acqua – spiega l’esperto – si disperde, per una quantità tra il 40 e il 50%”.

Chi doveva evitare questa situazione erano i gestori della rete idrica ma fin ora ciò non sarebbe avvenuto. A sostenere le tesi di Ortolani anche Giuseppe Cilento, già sindaco di San Mauro Cilento, secondo cui c’è qualcosa non va nella gestione dell’acqua e della crisi in acqua. “Si acquistano dalla diga di Cannalonga 50 litri secondo di acqua depurata, che si immettono nei tubi rotti, così se ne compra di più. E così, oltre a non bere, le nostre bollette salgono alle stelle”.

“Si perdono solo dal Tubo del Faraone anche 200 litri secondo da 40 anni. E non contiamo le altre perdite degli altri tubi – evidenzia Cilento – Se si sostituissero anche solo i tubi del Faraone non ci sarebbe bisogno di comprare altra acqua alle dighe, anzi avanzerebbe acqua senza nessun costo”.

A respingere nettamente le accuse è il presidente del Consac Gennaro Maione che ammette però il problema dovuto alle condutture: “L’acqua che abbiamo è più che sufficiente dice Il problema è semplice, ci sono reti obsolete che vanno sostituite, ci sono perdite in rete troppo elevate: prendiamo 100 e diamo 40, se ne perdono 60”.

Intanto oggi sono ben quindici i comuni che rischiano di restare a secco a causa di lavori di manutenzione in corso sulla rete idrica.

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