Riposo settimanale per il Parco di Velia, scoppia la protesta

Ansa

Scatta la petizione on-line

Un gruppo di giovani di Ascea, l’antica Velia, patria dei filosofi greci Parmenide e Zenone, ha deciso di avviare una raccolta di firme in rete per dire “no” alla decisione della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, di chiudere il Parco Archeologico di Velia il giovedì, nei mesi di luglio, agosto e settembre per riposo settimanale.

“E’ una decisione autolesionistica. – spiega Antonio Michele Rizzo, geologo, responsabile dell’iniziativa insieme a Francesco D’Angiolillo, da anni impegnati nel rilancio del territorio – I mesi estivi sono cruciali per un’area archeologica come quella di Velia, patrimonio mondiale dell’Unesco e area archeologica che negli ultimi anni stava registrando numeri di presenza in costante crescita. Noi chiediamo che questa decisione si possa ridiscutere. Non abbiamo alcuna intenzione di polemizzare con la direzione del Parco e neppure con l’amministrazione comunale. Chiediamo solo che la Soprintendenza torni sui suoi passi. ”.

La petizione sarà consegnata al ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini e al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. “Incontreremo il presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, la direzione del Parco di Velia e i responsabili della Soprintendenza per avviare un dialogo a più ampio raggio sulle difficoltà di quest’area. – spiega Valentina Pica, assessore al Turismo del Comune di Ascea – Nei giorni scorsi, il Parco di Velia è stato colpito da un grave incendio che ha costretto la direzione a chiudere parte degli scavi, oggi inaccessibili per una questione di sicurezza. Un sito tanto prezioso, patrimonio mondiale dell’Unesco, deve ricevere ben altra attenzione di quanto non sia stato fatto finora. Speriamo che il Ministero ci dia il sostegno che ci attendiamo.”.

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