Incendio a Velia, avviate i controlli della Soprintendenza

Redazione Infocilento

Associazione Genius Loci chiede intervento del Ministero

ASCEA. Interdetto al pubblico il sito archeologico di Velia. La decisione è stata presa dalla Soprintendente, Francesca Casule, a seguito dell’incendio divampato lunedì mattina. Il Parco sarà riaperto solo dopo accurati controlli.

Fiamme alte e devastanti lunedì mattina hanno l’ambito per diverse ore i simboli del Parco archeologico di Velia. Minacciata dal rogo la Casa degli Affreschi, l’antica Torre e Porta Rosa. «Lamentiamo – ha rimarcato la soprintendente – danni all’immagine complessiva, ma fortunatamente non registriamo danni alle strutture grazie anche al diserbo che era stato effettuato da poco tempo con la collaborazione del Comune di Ascea e della Comunità Montana Bussento-Labro-Mingardo. Ci auguriamo che la situazione possa tornare presto alla normalità».

Le fiamme ben visibili da lontano, hanno fatto temere il peggio. I caschi rossi del distaccamento di Vallo della Lucania hanno dovuto faticare fino a tarda mattinata per avere la meglio sulle fiamme. Le operazioni di spegnimento sono risultate particolarmente difficili con il rischio che il rogo potesse facilmente espandersi in altre aree del sito a causa della vegetazione secca che circonda il parco archeologico. Sul posto immediato l’arrivo del sindaco Pietro D’Angiolillo e dell’assessore al turismo Valentina Pica. Le dinamiche complessive ancora non sono chiare così come i danni. Il fuoco ha colpito il Quartiere Arcaico, l’insediamento più antico dei Focei, quindi giù fino alla Villa degli Affreschi che fortunatamente sembrerebbe essere stata soltanto lambita dalle fiamme, il Quartiere Occidentale (in larga parte non scavato) la parte ovest di Porta Rosa e di Via di Porta Rosa e su, passando per il promontorio, parte del Quartiere Settentrionale che si trova fuori dal perimetro del Parco, ma comunque interno al sito. Fortunatamente qualche tempo fa sono state tagliate le erbacce e ciò ha limitato di molto i danni.

«È un peccato, un vero peccato – lamenta Giuseppe Di Vietri presidente dell’associazione Genius Loci – Velia ripulita era un vero spettacolo, una meraviglia mai vista prima». Di Vietri ieri mattina in una lettera inviata al Ministero dei Beni culturali ha chiesto l’intervento di ispettori ministeriali «misura minima quando un sito patrimonio dell’umanità va a fuoco». Nel documento é stato chiesto di dotare il Parco archeologico di misure antincendio con livelli di prestazione idonei a rendere rapida l’opera di soccorso. «Tale soluzione – dice Di Vietri – si rende per Elea-Velia necessaria, data la frequenza con cui si verificano questi incendi e la natura dei luoghi e della vegetazione, composta prevalentemente di macchia mediterranea: in questo contesto le fiamme si propagano velocemente raggiungendo per di più zone difficilmente raggiungibili dai soccorritori. C’è la necessità di diminuire i tempi di reazione attraverso un’attività di monitoraggio terrestre da realizzarsi attraverso l’installazione di un sistema di termocamere, che attiva l’allarme quando si superano determinati parametri». Purtroppo non è il primo incendio che minaccia il patrimonio culturale del Cilento.

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