FOTO | Castellabate: riapre i battenti Villa Matarazzo

Arturo Calabrese

Spinelli: «Monumento all’emigrazione», Pellegrino: «Fiore all’occhiello».

CASTELLABATE. I cancelli di Villa Matarazzo a Santa Maria sono stati finalmente riaperti. Al taglio del nastro hanno partecipato il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Maria Elena Boschi, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, il presidente del Parco del Cilento Tommaso Pellegrino e il sindaco di Castellabate Costabile Spinelli. Presente una sterminata folla di sindaci con fascia tricolore, rappresentanti delle istituzioni, semplici cittadini,curiosi e turisti. La cerimonia, che nel suo inizio ha avuto qualche intoppo a causa di un’organizzazione non proprio ottimale data proprio dall’alto numero di presenti, si è svolta all’interno del giardino della Villa, dove c’è stato il taglio vero e proprio, per poi spostarsi nell’area antistante la struttura dove le autorità hanno preso parola davanti una nutrita platea.

Il primo cittadino ha ripercorso la storia di Villa Matarazzo spiegando ciò che significava e ancora significa per la comunità: «La nostra villa può essere vista come un monumento all’emigrazione – dice – infatti chi l’ha costruita nell’800 abbandonò la sua terra per cercare fortuna altrove. La famiglia che ha dato il nome alla villa riuscì nel suo intento, fondando una delle catene industriali più importanti del Brasile a cavallo tra l’800 e il ‘900. Villa Matarazzo – continua – tornerà ad essere a disposizione di tutti i cittadini ma grazie a questi lavori amplia di molto la sua offerta. Grazie al lavoro di questa amministrazione e di quelle che l’hanno preceduta il sogno è diventato realtà».

Entusiasta anche il presidente Pellegrino: «Questo luogo diventerà il fiore all’occhiello del Parco, qui si svolgeranno incontri e conferenze. Avremo il roseto e l’acquario più grandi d’Europa oltre che il museo della flora spontanea del Cilento». Non solo cultura e natura, ma la Villa avrà anche un scopo molto preciso ed è proprio Pellegrino ad annunciarlo: «Nelle ottocentesche sale di questa villa troverà sede la caserma dei carabinieri forestali tra le prime in Italia dopo l’assorbimento del Corpo Forestale da parte dell’Arma.

Vincenzo De Luca, dal canto suo, pone l’accento sulle possibilità che il Cilento ha per crescere e migliorarsi: «Qui tutto è unico: le spiagge, il sole, il mare, l’aria, le montagne,e le foreste – dice – con azioni mirate e concrete l’intero territorio cilentano può rialzare la testa e vedere davanti a sé un futuro denso di opportunità per tutti, soprattutto per i giovani. Queste azioni devono essere portate avanti dai sindaci e quindi – rivolgendosi ai tanti amministratori presenti – vi invito ad avere più coraggio nel prendere le decisioni senza avere paura di firmare dei documenti perché c’è la necessità che la situazione si sblocchi e il motore dell’economia si rimetta in moto con tutta la sua forza».

A chiudere la serata il sottosegretario Boschi che si è complimentata col presidente Pellegrino per quanto fatto dall’Ente Parco definendo la Villa: «Un’opera strategica di vitale importanza non solo per Castellabate ma per l’intera provincia. Nel Cilento la natura ha dato il meglio di sé ma per far sì che ciò diventi un’opportunità non si deve rimanere a guardare – aggiunge – si deve investire e continuare a lavorare». Con l’apertura della villa c’è stata anche l’inaugurazione di una mostra sulla biodiversità allestita in collaborazione con il Ministero del’Ambiente».

Festeggiamenti in pompa magna, quindi, ma non ci sono solo rose e fiori e ad alzare la voce è uno tra i personaggi politici più importanti del Cilento. Antonio Valiante, Deputato della Repubblica nel 1994 e vicepresidente della Giunta Regionale campana a guida Bassolino, recrimina «di aver saputo dell’inaugurazione soltanto dalle pagine dei giornali – dice – nonostante il merito di tutto il progetto che oggi diviene realtà sia da attribuire al sottoscritto e all’amministrazione regionale presieduta da Antonio Bassolino. Era il 2008 – continua Valiante – quando fu varato e il progetto grazie soprattutto al mio personale interesse. L’idea della ristrutturazione di Villa Matarazzo, della creazione di un acquario, di un centro convegni, di un museo, di un roseto e delle restanti opere che sono state realizzate ha origini lontane nel tempo e non è certo una novità degli ultimi anni».

L’onorevole Valiante rivendica quindi la paternità dell’opera e dell’idea, mentre, carte alla mano, fa un excursus: «Il tutto venne finanziato, grazie a me, per oltre 5 milioni di euro con un progetto la cui finalità era quella di creare un indotto turistico nel Cilento in un periodo in cui la crisi iniziava ad affacciarsi con prepotenza nelle nostre vite. Un’idea che guardava molto lontano che avrebbe portato posti di lavoro e tante opportunità per i nostri giovani. Ci sedemmo col Parco e con la Provincia e fummo tutti concordi nel procedere in tal senso». Arriva poi la stoccata: «Nessuno si è ricordato di ringraziare chi ha reso possibile tutto ciò. Vedo persone che si prendono meriti che non hanno dimenticando la storia e chi questo cammino, con immenso sforzo e grande lungimiranza, lo ha iniziato, assumendosi anche dei rischi. La mia non è una sterile polemica – sottolinea – ma voglio semplicemente che siano riconosciuti i giusti meriti alle persone. I miei complimenti e auguri vanno a chi oggi l’opera l’ha completata ma è doveroso – conclude – ricordare chi il processo a suo tempo lo ha avviato».

Condividi questo articolo
Exit mobile version