Immigrati, Salvini prende ad esempio il “caso Cilento” e rilancia: “Resistenza possibile”

Costabile Pio Russomando

Leader della Lega sui social invita a seguire l’esempio

Sta facendo ancora discutere il caso dell’accoglienza migranti in Cilento. Due comunità si sono opposte all’arrivo dei profughi: Perdifumo e Cicerale. E’ stato quest’ultimo il caso più eclatante, tanto da finire anche sulla stampa e sulle tv nazionali. Un centinaio di residenti nei giorni scorsi ha organizzato un sit in di protesta per dire “no” all’allestimento di un centro di smistamento nella zona industriale, adatto ad accogliere almeno trecento migranti. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, si è interessato alla vicenda tanto da rilanciare il “caso Cilento” sui suoi profili social, prendendolo come esempio di “resistenza”. “Nel Cilento i cittadini resistono, fermare l’invasione si può” scrive Salvini, raccogliendo like e condivisioni dei suoi elettori.

Non mancano critiche da parte di chi ritiene quanto avvenuto nel Cilento una forma di razzismo. Ipotesi, questa, smentita con forza dai cittadini della zona i quali evidenziano ben altre problematiche. “C’è chi ci accusa di essere xenofobi e ci giudica, ma come si può permettere di far stare dei profughi che hanno già fatto tanti sacrifici e un viaggio massacrante di restare in un capannone?”, denunciano da Cicerale. “Inoltre – aggiungono – è sproporzionato il numero di 300 persone per un territorio che conta una popolazione di poco superiore a 1200 abitanti”. Il discorso numerico è al centro delle polemiche anche dei cittadini di Perdifumo: “Ci giudicano – dicono – senza sapere realmente le cose: 36 migranti in un’area del comune che conta 200 abitanti e che manca di servizi, lavoro e tanto altro è un’assurdità. Questo non significa accogliere e integrare”.

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