Paestum, Zuchtriegel: con musica e parole vi racconto il Piranesi

Paola Desiderio

Ecco l’iniziativa in occasione della seconda edizione degli “Incontri del tempio”

PAESTUM. Sarà dedicata a Piranesi la seconda edizione degli “Incontri nel tempio” dal titolo Piranesi nel Tempio: le parole sparite. Lo scorso anno gli incontri nel tempio videre protagonista Viaggio in Italia di Goethe. Quest’anno il primo appuntamento, in programma sabato 20, alle 19, è dedicato alla figura enigmatica di Piranesi. Non ci saranno ospiti, né musicisti. Ad illustrarla, accompagnando il discorso con la musica del pianoforte che lui stesso suonerà, sarà il direttore del parco archeologico di Paestum Gabriel Zuchtriegel.

«Già prima di venire a Paestum ero molto affascinato dalle opere di Gian Battista Piranesi. – spiega il direttore Zuchtriegel – Lui ha disegnato molte vedute di Roma, le carceri d’invenzione, una cosa cupa ma affascinante. Credo che sia stato il più geniale interprete dei templi di Paestum. Nei suoi disegni ci sono i templi ma anche piante, greggi, figure ambigue, bufalari, pecorai e altre che non si sa chi siano. E’ un’atmosfera romantica, ambigua, cupa, con un lato oscuro». Osservando i disegni del Piranesi, il direttore ha notato che sotto ci sono delle lunghe didascalie: «Sono scritte in francese, forse con l’aiuto del figlio perché è un francese un po’ goffo. E ho iniziato a interrogarmi sul rapporto tra i disegni che sono geniali e trasmettono una mente aperta, e il testo secco, contraddittorio, ripetitivo, che spesso riprende brani di tavole precedenti, a volte con tono un po’ polemico che si capisce se si conoscono opere precedenti del Piranesi, che molti fanno fatica a cogliere». Vi è quindi una contraddizione evidente tra il Piranesi disegnatore e il Piranesi scrittore. «M’incuriosce questa discordanza tra Piranesi disegnatore e scrittore. Quest’ultimo è aspro, polemico, non proprio simpaticissimo. Il Piranesi va a Paestum a 57 anni, un anno prima della sua morte ed è uno dei più geniali interpreti dei templi. Quando era più giovane, intorno ai 40 anni, era fautore del genio romano ed era contro la moda filoellenica e dei greci. C’è quindi una discordanza anche tra il Piranesi quarantenne e cinquantasettenne, una serie di passaggi non facilmente comprensibili. Piranesi rimane una figura enigmatica, piena di contraddizioni. Da un lato è radicato nella cultura barocca, dall’altro anticipa il romanticismo. Ho cercato di colmare le tante lacune nella sua storia un po’ con la speculazione, un po’ con la musica. Perché nella storia della musica c’è la stessa affinità oscura tra barocco e romanticismo, si pensi per esempio a Chopin e Gounod…».

Sabato sera Gabriel Zuchtriegel con la musica cercherà di rappresentare lo stesso passaggio dal barocco al romanticismo, attraverso la musica di Bach e Chopin. «Con la musica cerco di colmare la discontinuità. E anche con la fantasia. Il discorso cercherà di dare un filo rosso alla vicenda. L’intenzione è di dare uno spunto per riflettere su quello che c’è dietro questo personaggio così ambiguo».

Pochi mesi fa è venuto improvvisamente a mancare il padre di Gabriel Zuchtriegel, la prima persona che gli ha insegnato a suonare il pianoforte. «Di spiegare Piranesi con la musica ne avevamo parlato poco prima e ora il mio pensiero va a lui: gli sarebbe piaciuto poter essere presente».

L’appuntamento è organizzato anche in occasione della “Notte europea dei Musei” del MiBACT che prevede l’apertura straordinaria serale di tre ore: a Paestum dalle 19:30 alle 22:30 (ultimo ingresso 21:50) sarà possibile visitare il Museo archeologico e l’area del Santuario Meridionale (tempio di Nettuno e Basilica) al prezzo simbolico di 1 euro. Sarà possibile acquistare il biglietto d’ingresso a partire dalle 19. L’iniziativa rientra nel costo del biglietto d’ingresso al parco e nell’abbonamento annuale Paestum Mia. Gli incontri nel tempio di Nettuno, tra dibattiti e musica, si ripeteranno il 24 giugno e il 23 settembre, organizzati in collaborazione con l’Università l’Orientale di Napoli, sul tema Paestum e l’Oriente.

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