Il comune di Stio dichiara guerra al cinipide del castagno

Emilio Malandrino

Stanziati fondi per la lotta biologica

STIO. Il cinipide del castagno ha messo a dura prova i produttori locali che già nel corso del 2016 hanno subìto un crollo della produzione che si aggira intorno al 95%. Sono circa una decina i comuni colpiti. Nell’area degli Alburni e del Cilento in ginocchio i coltivatori di Stio, Roccadaspide e Magliano Vetere. In alcuni casi è stato chiesto anche lo stato di calamità naturale visto lo stato di grave crisi per le aziende del territorio.

Nei mesi scorsi la Regione ha stanziato fondi per le comunità montane per la lotta al cinipe del castagno: 44 mila euro sono andati alla Comunità Montana Alburni; 12mila alla comunità Montana Alento Monte Stella, 6mila alla Comunità Bussento Lambro e Mingardo, 42mila alla Calore Salernitano, 40mila alla Gelbison e Cervati.

Il comune di Stio è tra i primi ad avviare quest’anno la lotta biologica all’insetto per evitare nuovi danni nella prossima stagione ai propri castagneti. L’ente ha stanziato circa 1500 euro per il lancio del torymus sinesi, l’antagonista naturale del cinipe. L’ente ha ritenuto “indispensabile intervenire per preservare il patrimonio castanicolo”, considerato che “non è più sradicabile dai castagneti” ma che al contempo è “necessaario adottare delle strategie per mantenere questo insetto sotto la soglia del danno economico e ambientale”.

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