L’elisir di lunga vita? Nel dna dei cilentani

Redazione Infocilento

Sul territorio le comunità più longeve al mondo

L’elisir di lunga vita è nel dna dei cilentani. Ne sono testimonianza i tanti nonnini centenari ancora oggi custodi dei segreti della dieta mediterranea. Lo stile di vita scoperto e studiato nel Cilento dal professore statunitense Ancel Keys allunga la vita. A togliere ogni dubbio, se ancora ce ne fossero, alcuni alcuni dati raccolti a livello nazionale ed internazionale secondo cui è il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni il territorio dove vivono le comunità più longeve al mondo.

A ribadirlo anche uno studio effettuato dall’Associazione Dieta Mediterranea di Pioppi. In base agli ultimi dati Istat nei comuni del Cilento e Diano ci sono 183 ultracentenari, di cui 143 donne e 40 uomini. La nonnina più longeva è Vittoria Balbi di 109 anni nata a Roccagloriosa nel 1907 attualmente residente a Vallo Scalo nel comune di Casalvelino. A snocciolare i dati sui nonni centenari del Cilento e Diano è il presidente dell’Associazione Alessandro Notaro che cinquant’anni anni fa da giovane studente in medicina iniziò a seguire il lavoro dello scienziato Ancel Keys padre della Dieta Mediterranea. Dalla relazione del professore Notari vengono fuori non poche curiosità. I centenari del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni vivono per lo più nei paesi dell’entroterra. Quasi duecento nonnini centenari sono un numero considerevole, superiore a tutte le altre aree non solo della provincia di Salerno, ma anche della Campania e dell’Italia stessa se si considera l’estensione territoriale. La palma del comune più longevo spetta ad un comune del Vallo di Diano,Teggiano dove su novemila abitanti ci sono ben dieci centenari, poco più di uno per ogni mille abitante si tratta di sei donne e quattro uomini. Tra i comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, invece il record spetta ad Ogliastro Cilento dove, su poco più di due mila abitanti ci sono sette centenari di cui sei donne e un solo uomo.

Anche i dati del Cilento rispettano la media nazionale ed internazionale. A vivere più a lungo sono soprattutto le donne. Nel territorio a Sud di Salerno si vive in media dieci anni in più rispetto al resto d’Italia. In particolare le donne passano da 85 a 92 anni, gli uomini passano da 80 a 85 anni. Altra curiosità dai dati forniti dall’Associazione Dieta Mediterranea arriva da Pollica, comune della dieta mediterranea e protagonista di non poche studi sulla longevità tra cui quello avviato dall’università della California. Ebbene Pollica in base agli ultimi dati conta un solo centenario uomo. Ampliando la ricerca a livello internazionale sei sono le località che vantano una popolazione più longeva al mondo . In questa classifica il Parco del Cilento, Vallo do Diano e Alburni è al secondo posto al mondo dopo l’Ogliastra, località della Sardegna. Sono le due uniche località italiane . Gli altri nonnini centenari si trovano in Giappone , Costarica, California , e Grecia. Tutti gli studi effettuati fino ad oggi hanno portato ad un’unica conclusone. La fonte che racchiude il segreto della longevità è nella dieta mediterranea, non una semplice alimentazione o una moda ma un vero e proprio stile di vita.

Una dieta ricca di frutta fresca, verdura, cereali integrali, noci, fagioli, pesce e olio d’oliva può ridurre nel lungo periodo della metà il rischio di malattie cardiache. Tra i casi più famosi proprio quello di Keys, nutrizionista ed inventore del termine dieta mediterranea. Dopo una carriera come professore dell’Università del Minnesota, Keys si trasferì assieme alla moglie a Pioppi, frazione di Pollica. I coniugi adottarono dieta e stile di vita del luogo, ottenendone benefici. Il professore morì a 101 anni, la moglie Margaret arrivo infatti a 96 anni, età molto superiore alle media. I nonnini cilentani hanno conquistato la seconda posizione al mondo togliendo ogni dubbio sulla validità della dieta Mediteranea dove la carne è quasi assente, ed è quasi sempre bianca o di pesce. Al contrario sono abbondanti legumi, frutta secca e verdure locali, condite con olio extravergine d’oliva. Mangiare mediterraneo significa verdure a chilometri zero, preparate in tutti i modi. Nonché legumi. E, con moderazione, pesce, carne, soprattutto bianca, e latticini.

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