Straordinario ritrovamento nel Cilento: da rovi e sterpaglie emerge un antico acquedotto | FOTO

Ernesto Rocco

Risalirebbe al 1500

CICERALE. Un pezzo di storia del paese ormai dimenticato è tornato per caso alla luce nei giorni scorsi in località Monte Cicerale. Si tratta di un antico acquedotto, risalente probabilmente ad oltre cinque secoli fa, testimone silenzioso di una civiltà rurale ormai lontana, di gente che conduceva una vita semplice e laboriosa, principalmente dedita all’agricoltura, all’allevamento del bestiame, ma al contempo capace di realizzare importanti opere di ingegneria.

A rinvenirlo due operai forestali, Franco Avenia ed Edoardo Palumbo, impegnati nella pulizia di un terreno sovrastante la Sp83. Rimuovendo rovi e sterpaglie hanno fatto la straordinaria scoperta che hanno condiviso con Simone Gioia, esperto di storia locale, immediatamente accorso per analizzare il ritrovamento. L’antica opera è databile al 1500 e consiste di un cunicolo sotterraneo al centro del quale, su una soletta di cocci, scorreva un’acqua ricca di calcio che serviva, verosimilmente, all’approvvigionamento delle famiglie montesi.

I tre scopritori si sono addentrati per un tratto lungo circa cinquanta metri evitando di spingersi oltre; quanto è bastato per rendersi conto dell’ottimo stato di conservazione dell’acquedotto che si trova a poche centinaia di metri, in linea d’aria, dall’antico convento benedettino di Cicerale. Il ritrovamento, oltre ad essere di grande importanza per il valore artistico-architettonico, apre nuovi scenari per gli studi storici sul Cilento.

«Per noi è stata una lieta sorpresa – ha raccontato il sindaco Francesco Carpinelli – il nostro obiettivo è quello di valorizzare questa fontana, abbiamo già parlato con i tecnici e speriamo di realizzare presto un progetto di riqualificazione da candidare a finanziamento regionale. Sarebbe un modo per attirare turisti e creare un po’ di economia nel paese».

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