73 anni fa la più grande tragedia ferroviaria d’Europa

Bruno Marinelli

Furono coinvolti anche dei cilentani

Ricorre oggi il doloroso anniversario della strage di Balvano. Il 3 marzo di 73 anni fa si verificò il più pesante disastro ferroviario d’Europa. Nel 1944, un treno merci entrò nella ”Galleria delle Armi’‘ che si trovava tra le stazioni di Balvano-Ricigliano e Bella-Muro sulla linea Battipaglia-Potenza.

Il treno iniziò uno slittamento all’interno della galleria per oltre un chilometro e mezzo. Non riuscendo più a proseguire, centinaia di vittime morirono avvelenate dalle esalazioni delle due locomotive a vapore, poichè il treno, tentando di proseguire la corsa sviluppò grandi quantità di monossido di carbonio che fu la causa scatenante della tragedia. Tra le vittime due furono i cilentani: l’appena quindicenne di Centola Giuseppe Luongo, e Rosario Barbaro fuochista della locomotiva 476.038, trentunenne di Torchiara.

Occorre analizzare anche il contesto storico dell’Italia del tempo, all’epoca praticamente divisa in due con gli Alleati al sud e a nord i tedeschi con la Repubblica di Salò. Tanti i campani residenti in zone costiere che tentarono di raggiungere la Basilicata, assaltando i treni merci e cercando di trovare un rimedio alla fame, dato che erano diventati l’unico mezzo possibile per sopravvivere.

Questa mattina, presso la Sala Consiliare del Palazzo di Città di Cava de’ Tirreni, si è tenuta la cerimonia di commemorazione delle vittime di Balvano e lo scoprimento della targa alla stazione ferroviaria.

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