Fondovalle Calore ed Sp12, chiesto incontro urgente con Provincia e Regione

Katiuscia Stio

Richiesta sottoscritta da quindici comuni

CORLETO MONFORTE. Richiesto incontro urgente e documento sulla Fondovalle Calore e sp12.
La richiesta, promotore è il comune di Corleto Monforte, retto dal sindaco Antonio Sicilia, è stata inoltrata al governatore della Regione Campania, al presidente della Provincia, alla deputazione nazionale e regionale locale.

A sottoscrivere il documento i sindaci di Aquara, Castel San Lorenzo, Castelcivita, Controne, Laurino, Ottati, Piaggine, Roccadaspide, Roscigno, Sacco, Sant’Angelo a Fasanella, Trentinara, Vallo dell’Angelo ed altre autorità del territorio Alburni Calore al fine di poter anche costituire un tavolo istituzionale.

Nel documento i sindaci denunciano, senza preamboli ed esitazione alcuna, lo stato drammatico in cui versa il territorio degli Alburni e della Valle del Calore Salernitano «(…) a seguito dello spopolamento che, soprattutto negli ultimi anni, ha accentuato l’esodo impressionante al punto da far presagire nel giro di poco più di un decennio la scomparsa di queste comunità».

Con il corale grido d’allarme e di preoccupazione, i primi cittadini, chiedono di rivolgere attenzione al territorio e di dotare presto il comprensorio dell’ infrastruttura viaria essenziale per poter contrastare il fenomeno dell’abbandono inserendo tra le priorità della programmazione regionale il completamento della Fondovalle Calore con le relative bretelle di collegamento, destinando ulteriori risorse finanziarie per continuare la costruenda a partire dallo svincolo di Campagna dell’autostrada SA-RC verso l’area Alburni Calore.

Inoltre chiedono di provvedere ad intervenire con immediatezza sulla provinciale 12, che collega Ottati a Castelcivita, gli Alburni sud a Eboli, Battipaglia, Salerno, quindi ospedali, scuole, uffici, tribunali. «Chiedono anche, alla Deputazione Regionale e Nazionale locale, di assumere un impegno forte verso tale territorio e soprattutto di consentire al territorio degli Alburni più interno, di non essere continuamente mortificato ed abbandonato a sé stesso, anche perché le comunità locali hanno una grande voglia di riscattarsi e di vivere con dignità».

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