Aborti illegali all’ospedale di Sapri, l’Asl Salerno si costituirà parte civile

Redazione Infocilento

Nel mirino ex primario e ostetrica

SAPRI. L’Asl Salerno ha deciso di costituirsi parte civile nel processo per false certificazioni per aborti illegali e peculato di 40mila euro che vede coinvolto il ginecologo salernitano Bruno Torsiello (ex primario all’ospedale di Sapri) e la sua assistente Rosa Vomero, ostetrica di Santa Marina. Il primario è accusato di peculato, falso in atto pubblico e violazione dell’articolo 5 comma 4 della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza. La sua assistente invece solo di peculato.

L’udienza preliminare è in programma il prossimo 15 marzo preso il tribunale di Lagonegro. Secondo le accuse il medico avrebbe consentito aborti prima dei 7 giorni di “riflessione” imposti dalla legge a partire dalla visita medica che deve accertare la gravidanza fino a quando è possibile recarsi in ospedale per l’intervento. Inoltre è accusato di aver stilato falsi certificati e di irregolarità nell’esercizio dell’attività intramoenia da parte dello specialista (ovvero ad effettuare prestazioni al di fuori del normale orario di lavoro ospedaliero, utilizzando strutture ambulatoriali e diagnostiche dell’ospedale “Immacolata” di Sapri a fronte del pagamento da parte del paziente di una tariffa destinata in percentuale all’Azienda sanitaria). Torsiello, quindi, avrebbe incassato il denaro da parte dei pazienti a nero, sottraendoli alle casse pubbliche.

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