Cilento, la denuncia di don Gianni Citro: persi 300mila euro per i finanziamenti

Redazione Infocilento
Concerto

Erano stati destinati al Vallo di Diano ma sono rimasti inutilizzati

Don Gianni Citro, parroco di Marina di Camerota ed organizzatore del Meeting del Mare, torna a criticare la Regione Campania per le modalità di distribuzione dei fonti per gli eventi. Ammonterebbero infatti a circa 300mila euro i finanziamenti regionali andati persi. Erano destinati ad eventi culturali e turistici nel Vallo del Diano ma non stati utilizzati dai Comuni secondo il Parroco che non esita a puntare il dito contro l’assessore regionale con delega al Turismo Corrado Matera, originario proprio del Vallo di Diano. «Con grande amarezza – spiega don Citro – oggi abbiamo conferma di tutto ciò che ho denunciato qualche mese fa. I fondi europei per il finanziamento degli eventi culturali e turistici, distribuiti secondo criteri disorganici e clientelari ai comuni simpatici all’assessore, soprattutto nel territorio valdianese, sono rimasti inutilizzati e quindi sono andati irrimediabilmente persi». I comuni del comprensorio valdianese avevano ottenuto finanziamenti per circa 500mila euro dalla Regione. Erano state invece estromesse manifestazioni storiche come appunto il Meeting del Mare, tant’è che saltò anche il concerto di Francesco De Gregori ad Agropoli. I fondi, ora, sono andati persi poiché, secondo don Gianni Citro «In molti comuni non avevano proprio idea di cosa farsene di quei soldi. I progetti finanziati – denuncia il sacerdote – esistevano solo sulla carta e non nella realtà. Tutto questo a danno di eventi di rilievo nazionale e di conseguenza dell’immagine della Campania». Poi l’appello al presidente De Luca: «Mi auguro di vero cuore che il governatore apra gli occhi sulla gestione scellerata del turismo in Campania. È la nostra prima risorsa e non possiamo permetterci di assistere a questo scempio». Don Gianni la scorsa estate attaccò l’assessore Matera sostenendo che «il Meeting del mare era vittima di una lurida congiura».

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