La Valle del Calore dice “no” allo ‘scippo’ dell’ospedale

Katiuscia Stio
Ospedale di Roccadaspide

“Non siamo affatto disposti a tollerare un’ingiustizia che non ha alcun fondamento giuridico, umano, sociale, economico e civile”

ROCCADASPIDE. “Il popolo della Valle del Calore e degli Alburni dice no allo scippo e ingiusto e doloroso della sua storia secolare”. Con questo appello il comitato che lotta contro la chiusura dell’ospedale di Roccadaspide chiama a raccolta i cittadini per aderire al corte di protesta in programma il 19 novembre “Il nostro ospedale, unico baluardo pubblico a difesa della vita e della salute dei cinquantaquattromila residenti dei 24 Comuni della Valle del Calore Salernitano – spiegano – dopo gli ultimi provvedimenti amministrativi del Commissario Polimeni, dei vertici della Giunta Regionale e del Direttore Generale della ASL Salerno, rischia la chiusura”. “Sarà l’unico ospedale in tutta la Provincia a subire questo violento, ingiustificato e incomprensibile trattamento”, evidenziano”.
La struttura ospedaliera di Roccadaspide (attualmente dotata di 70 posti letto e con una serie di unità operative davvero di eccellenza) diventerebbe un punto di primo accesso in deroga con (soli) 20 posti letto di Medicina Generale. “Una sorte infame quella prefigurata dal commissariato di Governo per il nostro presidio ospedaliero, noi non siamo cittadini di serie B. Noi paghiamo le tasse come tutti gli altri cittadini d’Italia. Noi non siamo affatto disposti a tollerare un’ingiustizia che non ha alcun fondamento giuridico, umano, sociale, economico e civile”, denunciano dal comitato invitando tutti “a difendere quello che è un nostro sacrosanto diritto”

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