Un avvenimento di grande portata storica… la presenza di San Francesco ad Agropoli nel XIII secolo.

Ernesto Apicella

Valorizzazione e promozione Storica-Religiosa dell’area Convento e Scoglio di San Francesco.

Sono trascorsi circa 800 anni da quando, in base alla storiografia ufficiale, San Francesco d’Assisi venne in missione ad Agropoli, per portare il suo messaggio di pace e di fratellanza agli agropolesi. In occasione delle solenni celebrazioni del 4 ottobre, che si tengono nella chiesetta di San Francesco d’Assisi, adiacente all’omonimo ex Convento, vi propongo, brevemente, la storia delle visite del Santo Patrono d’Italia in terra agropolese. Ma consentitemi, in questa breve premessa, di sottolineare la necessità per la comunità agropolese di mobilitarsi nel promuovere, in sinergia con le autorità religiose locali, un progetto di recupero, riqualificazione e valorizzazione dell’intera area dove San Francesco compì il Miracolo dei pesci e fondò un suo Convento. Questi Santi luoghi che hanno visto la presenza fisica, non virtuale, di San Francesco d’Assisi e di San Daniele da Fasanella, rappresentano per noi agropolesi, senza ombra di dubbio, un alto ed importante valore storico-religioso che, fino ad oggi, ci è sfuggito e che non abbiamo saputo apprezzare. Credo che un serio, concreto e condiviso progetto storico-religioso possa non solo contribuire ad arricchire moralmente e materialmente il nostro bagaglio culturale, ma anche creare una ottima occasione per attrarre quel Turismo Religioso desideroso di conoscere i veri luoghi Santi del nostro Cilento.

Ripercorriamo insieme, sinteticamente, in base ad una serie di libri e documenti storici, originali ed ufficiali, gli anni di vita di San Francesco d’Assisi che vanno dal 1219 al 1222, periodo nel quale sono documentate le Missioni ad Agropoli.

Maggio 1219, Capitolo Generale dell’Ordine Francescano.
Nei primi mesi del 1219, dopo l’incontro di Perugia tenuto con San Domenico, San Francesco fu impegnato nei preparativi del Capitolo Generale dell’Ordine. Infatti nei primi giorni di maggio del 1219, Capitolo di Pentecoste, i Frati Minori si riunirono nel Convento di Santa Maria degli Angeli ad Assisi. Intervennero, da tutta Italia, oltre cinquemila frati che si accamparono in alloggi di fortuna, nei dintorni del Convento. Il 26 maggio 1219, a conclusione del Capitolo Generale, San Francesco riunì i suoi frati e li invitò ad intraprendere le missioni nel mondo, per portare la Parola di Dio e per procurare nuove conversioni tra i Musulmani: “Figliuoli miei cari, Iddio mi ha ordinato di mandarvi nel Paese de’ Saraceni, per quivi annunziare la sua Fede, e per combattere contro la legge di Maometto. Io me ne andrò per l’altra parte a procurare la conversione de’ medesimi Infedeli, e a questo modo invierò predicatori in tutto il Mondo. Disponetevi dunque ad eseguire la volontà del Signore”. San Francesco aveva tentato più volte una missione nelle terre dell’Islam. Nel 1211 si era imbarcato per la Siria, ma i venti spinsero la sua nave in Dalmazia, da dove egli tornò ad Ancona. Nel 1212/13 si era recato in Spagna per andare nel Marocco musulmano, ma una malattia lo fermò e lo costrinse a tornare alla Porziuncola. Finalmente, il 24 giugno 1219 partì in nave da Ancona, alla volta della Terra Santa.

Maggio/Giugno 1219, San Francesco incontra San Daniele da Fasanella ad Agropoli.
E’ possibile che San Francesco sia stato ad Agropoli tra il 26 maggio, data della chiusura del Capitolo Generale, e il 24 giugno, data della sua partenza per la Terra Santa? Già dai primi anni del XIII secolo, in Italia risultava sostenuto il pellegrinaggio via mare, soprattutto lungo le rotte tirreniche. In particolare il porto di Messina, noto per la facilità di scarico delle merci e di attracco anche per navi di grossa stazza, diventò un importante punto di sosta, di sbarco o d’imbarco dei pellegrini, provenienti o diretti in Terra Santa. Ma ci si imbarcava anche a Napoli, Brindisi e Barletta, dove la presenza dei Cavalieri Templari, Giovanniti e Teutonici garantivano una testa di ponte con la Terra Santa. Quindi è probabile che San Francesco dopo il 26 maggio, data della conclusione del “Capitolo Generale” di Assisi, si trovasse nel porticciolo di Agropoli, in viaggio lungo il Tirreno per la Terra Santa. Qualche avvenimento a noi sconosciuto, lo costrinse a dimorare per qualche giorno nello “Spedale” Templare della Marina, dove avvenne l’incontro con Daniele Fasanella, all’epoca prete secolare, poi diventato San Daniele Fasanella da Belvedere. Nei giorni successivi, impossibilitato a proseguire il suo viaggio nel Tirreno, ripiegò sul porto di Ancona, da dove si imbarcò il 24 giugno 1219. La testimonianza di questo incontro ci è data dalla “Lettera di un anonimo frate calabrese” : “(…)Nel mese di dicembre di quest’anno 1226 dalla Calabria, mia Provincia d’origine, venne a Firenze il Ministro provinciale con altri sei compagni presso frate Elia, Vicario Generale, per chiedergli licenza di andare a confutare la setta maomettana. I loro nomi sono: fra Daniele Fasanelli da Belvedere nella parte occidentale, Ministro e nativo della mia Provincia. Questo frate ricevette l’abito nella città di Agropoli -come disse lui stesso- nel 1219 dal Padre Francesco dei Moriconi di Assisi, nostro fondatore, il quale anche da morto compie miracoli. Infatti mentre il Padre Francesco dimorava in quel luogo egli, che era un prete secolare (N.d.A. I preti secolari non hanno il voto di povertà), comprendendo l’opera meravigliosa del detto Padre, prese l’abito a dicembre (…)”. La testimonianza fu scritta a Firenze, presumibilmente nel 1228/9, qualche anno dopo il martirio di Daniele Fasanella e di sei frati calabresi, suoi compagni di missione, avvenuto nel 1227 a Ceuta, nel Marocco islamico. In seguito i frati furono elevati all’onore degli altari e divennero i “Santi Martiri di Ceuta”.

Il dipinto del Miracolo di San Francesco ad Agropoli, conservato nel Convento dei Padri Cappuccini “S.Daniele” a Belvedere Marittimo.
Un’altra prova molto importante sulla presenza di San Daniele Fasanella ad Agropoli, è l’unico dipinto, fino ad oggi conosciuto, che viene denominato dalla tradizione popolare di Belvedere Marittimo: “Miracolo di San Francesco ad Agropoli”. Il dipinto del 1725 è conservato nel Convento dei Padri Cappuccini “San Daniele” a Belvedere Marittimo. Lo storico Luigi Paternostro lo attribuisce ad Angelo Galtieri da Mormanno, un pittore molto attivo nella Calabria settentrionale nel XVIII secolo. E’ probabile che il dipinto sia stato commissionato dai frati Cappuccini all’artista, senza che lui conoscesse la vera storia del miracolo compiuto dal Santo ad Agropoli. Infatti, nel dipinto si vede San Francesco d’Assisi, accompagnato da un frate, circondato da donne e bambini, in quella che sembrerebbe una casa o una osteria. C’è una tavola imbandita e San Francesco, illuminato da un raggio di sole che simboleggia il Miracolo, sta benedicendo quello che sembrerebbe un recipiente dove attuare la moltiplicazione dei pesci, quasi a voler simboleggiare il miracolo di Gesù Cristo descritto nei Vangeli. Dopo numerose ricerche non sono riuscito a trovare nessuna scheda del dipinto, per cui mi riprometto, in seguito, di approfondire l’iconografia in esso rappresentata.

24 giugno 1219, la Missione di San Francesco in Terra Santa.
Nella sua missione in Terra Santa, prima di incontrare il sultano Malik al-Kamil in Egitto, San Francesco non aveva una posizione chiaramente anticrociata, ma l’esperienza avuta lì, lo portò a rifiutare totalmente le Crociate e le guerre, anche per scopi “religiosi”. Scrive Gwenolé Jeusset, primo presidente della Commissione Internazionale Francescana per le relazioni con i musulmani, che San Francesco: “Arriva con le mani nude e riparte col pensiero che la Chiesa deve andare anch’ella con le mani nude verso i Musulmani”. San Francesco, inoltre, si era reso conto che il viaggio dei pellegrini in Terra Santa, non doveva essere gestito dalle spade dei Templari, o da altri ordini cavallereschi, negli “Spedali (Ospedali-Ricoveri)”. Ma bisognava edificare una serie di Conventi sulle vie percorse dai pellegrini, dove essi avrebbero trovato non solo ricovero, ma anche assistenza spirituale da parte dei francescani. Un cammino che, convento per convento, avrebbe purificato i pellegrini, per presentarli in Terra Santa, puri nell’anima e nel corpo.
“No, alle guerre a sfondo religioso! Si, al dialogo interreligioso!” Ecco il nuovo ed originale messaggio di Pace e di Fratellanza che San Francesco portò nella sua missione in Italia dal 1221 al 1222.

Primavera del 1222, la Missione di San Francesco ad Agropoli.
Ad Agropoli giunse nella Primavera del 1222. Tra i tanti storici Costantino Gatta (Medico e Storico) in “Memorie Topografiche-Storiche della Provincia di Lucania” edito a Napoli nel 1732, scriveva: “(…) In essa(Agropoli)il P.S.Francesco d’Assisi vi fondò un Monistero, ed operovvi gran maraviglie spezialmente allora quando mal gradito da quei Paesani, alieni di sentire la parola d’Iddio, egli per tanto si condusse al mare su di uno scoglio, ed ivi predicando accorse una gran moltitudine di Pesci, quasi ascoltarlo vollero; profetizzò indi che quel scoglio, che servito l’aveva da pulpito, benchè col tempo sarebbe mancato molto della sua grandezza, con tutto ciò l’acque non l’avrebbero mai superato. Il vaticinio si è puntualmente avverato; imperocche consumato le pietre da quel masso da’ fedeli, che le prendono per divozione, avendole sperimentate di miracolatà virtù in guarir le febbri,e non ostante, che tal scoglio stia presentemente quasi al piano dell’acque, per qualsiasi turbazione o fortuna di mare, mai arrivano a coprirlo(…). Da questa testimonianza si evince che San Francesco fu ad Agropoli e, deriso dagli agropolesi, parlò ai pesci da uno scoglio, diventato miracoloso. Inoltre decise di erigervi uno dei primi conventi francescani , che, probabilmente, fu edificato nel 1230. Certamente non dopo il 1334, data di pubblicazione di “Provinciale ordinis fratrum Minorum” opera di fra Paolino da Venezia,Vescovo di Pozzuoli. Il libro contiene un elenco dei conventi presenti nella provincia di Terra di Lavoro e della Custodia di Principato, dove risulta il convento di Agropoli.

In conclusione è plausibile che, in base alle ricerche e alla ricostruzione fatta sui numerosi libri e documenti storici consultati, San Francesco d’Assisi sia stato ad Agropoli nel 1219 e nel 1222. Per un approfondimento vi propongo l’articolo che ho pubblicato il 23 marzo 2015 sul portale di informazione “InfoCilento”.

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