Sanità, atto aziendale: ecco le criticità per gli ospedali di Cilento, Golfo di Policastro e Vallo di Diano

Ernesto Rocco

Anche i sindacati bocciano l’atto aziendale. Polemiche sugli ospedali di Polla-Sant’Arsenio e Sapri. Agropoli e Roccadaspide? Inutili così come inquadrati

Ha creato soprattutto malumori la bozza dell’atto aziendale dell’Asl Salerno che di fatto modifica il piano ospedaliero sul territorio. Solo l’amministrazione comunale di Agropoli ha manifestato un cauto ottimismo (da un Psaut si passa ad un presidio con 20 posti letto), mentre dal Cilento al Vallo di Diano, passando dal Golfo di Policastro, sono emersi unanimi malumori. Anche i sindacati non si mostrano soddisfatti del nuovo piano e sperano che la versione definitiva presenti della modifiche sostanziali.

Ma quali sono i motivi per cui è contestato l’atto aziendale? Lo sintetizza la UIL in una nota della segreteria provinciale:

Polla – Sant’Arsenio
1. Non viene individuata, ovvero omessa, la struttura residenziale S.I.R. di Sant’Arsenio
2. Non sono articolati e specificati i servizi di SER.D. sul territorio dell’ASL SA considerando che lo stesso è una struttura ad alta utenza che serve un territorio vastissimo
3. Sono state fortemente penalizzate alcune specialistiche attualmente già strutturate come “strutture complesse” (urologia, neurologia, geriatria) nel PO di Polla tenendo presente che il presidio stesso sia il terzo presidio dell’ASL Salerno per prestazioni, utenza e posti letto 4. Pur in presenza di 4 posti letto di gastroenterologia nel PO di Polla non è presente il servizio di endoscopia per le emergenze emorragiche 5. E’ stato omesso di menzionare nell’elenco di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza il PO di Polla. Nella tabella riassuntiva del Dipartimento delle dipendenze dell’ASL SA non compare il servizio SER. D. di Sant’Arsenio
7. Nel PO di Polla è presente una Struttura Semplice di Reumatologia che è completamente assente nell’atto aziendale, considerando che la presenza della stessa nel PO evita la migrazione sanitaria dell’utenza nella struttura complessa di reumatologia del San Carlo di Potenza
8. Manca la previsione della struttura di fisiopatologia respiratoria

Sapri
1. è risultato che il Piano di Riordino, anche riconoscendo il ruolo strategico del presidio di Sapri nella rete dell’emergenza, mantenendo attivi tutti i servizi attualmente in essere con l’aumento dei posti letto del reparto di Cardiologia, non tiene pienamente conto delle esigenze di un territorio che per posizione geografica, densità di popolazione, presente nei periodi turistici e difficoltà di accesso, rappresenta un unicum all’interno del panorama regionale.
2. La popolazione del Basso Cilento sarà quindi obbligata a spostarsi fuori regione (vicina Basilicata) per ottenere i servizi di assistenza sanitaria garantiti oggi dal P.O. Immacolata di Sapri, ma che a seguito di quanto previsto nel piano, saranno sempre più a rischio ed inadeguati. Infatti, l’emergenza e la tempestività dell’intervento sanitario non sarebbero in linea con gli standard di sicurezza previsti dal Ministero della salute a causa della conformazione geografica del territorio e dello stato viario delle vie di comunicazione tra i vari Comuni.
3. Dato che il piano è teso anche al recupero della mobilità passiva (esodo di utenti verso altre Regioni che offrono lo stesso servizio o in tempi più rapidi o a costi inferiori o a qualità più elevate),tra cui la mobilità a seguito di disturbi dell’apparato digerente e disturbi del rene e delle vie urinarie – l’ospedale di Sapri eroga offre un servizio di gastroenterologia tra i più efficienti a livello nazionale e addirittura europeo per numero di prestazioni annue e qualità delle stesse -; considerato che il piano ricorda che “ la Campania è al secondo posto in Italia….per ricoveri a causa di patologie gastroenterologiche.” e che non avendo il decreto 70/2015 individuato i requisiti per gli Hub e gli Spoke per una rete dell’emergenza Gastrointestinale stabilendo, invece, che i punti Spoke hanno bisogno del pronto soccorso con servizi di pronta disponibilità endoscopica nei notturni e festivi e almeno una funzione di gastroenterologia dedicata; e considerato che la gastroenterologia dell’Ospedale di Sapri effettua circa 8.000 interventi annui, con mobilità attiva dalle regioni limitrofe (in particolare Basilicata e Calabria) a fronte di 46.000 interventi su tutto il territorio Regionale, così come evidenziato dal piano stesso; – Per tali motivazioni è chiesto l’inserimento dell’ospedale di Sapri come Spoke nella Rete dell’emergenza gastrointestinale considerato l’importante ruolo di ospedale di frontiera e che un suo potenziamento può ridurre la mobilità passiva ed incrementare quella attiva proveniente dalle Regioni Calabria e Basilicata.
4. Tenuto conto che lo stesso piano di riordino riconosce importanza fondamentale alla tempestività dell’intervento in caso di ictus e che questo deve avvenire entro le 4.30 dall’inizio dei sintomi; prendendo atto che sul territorio è in corso un ridimensionamento al ribasso del numero di Guardie mediche presenti (circa 20 in meno nel territorio del Distretto 71) procurando l’interruzione della continuità assistenziale in quanto si lavorerà sulle 16h, con un turno in meno; evidenziando che le specificità territoriali già richiamate in precedenza pongono alcune delle zone dello stesso Distretto 71 al di fuori dei parametri di distanza e di percorribilità stabiliti a livello ministeriale e che con la nuova riorganizzazione tali comunità si troverebbero a circa due ore di macchina dal primo centro Spoke ictus stabilito a Polla o Vallo della Lucania;- Per tali ragioni viene chiesto di inserire Sapri come Spoke della rete ictus atteso che il nosocomio rappresenta il centro ospedaliero più vicino alle comunità del Distretto 71 e che, come già riferito, essendo ospedale di frontiera non solo frenerebbe la mobilità passiva, ma porterebbe ad un incremento della mobilità attiva.
5. Considerato inoltre che il Piano individua la malattia renale cronica quale uno dei maggiori problemi di salute pubblica, rappresentando un peso clinico rilevante e di notevole impatto sociale ed economico, con un incremento annuo pari al 2%; riferito che la domanda proveniente dal territorio del Distretto 71 è tra le più elevate a livello regionale e che tale domanda aumenta in maniera esponenziale durante i periodi di maggior afflusso turistico; rilevato che il numero dei diabetici residenti sul territorio è particolarmente significativo. Atteso che presso il PO è attivo un ottimo servizio di nefrologia ed emodialisi che garantisce all’intero territorio prestazioni a pazienti spesso con limitata mobilità rispondendo anche all’ importante domanda legata alla vocazione turistica dell’area; si chiede la conferma nel piano del servizio di nefrologia e dialisi con l’attuale dotazione di posti letto, in modo da rendere possibile anche l’azione di screening che poterebbe ad un percorso virtuoso nella prevenzione e nella cura delle patologie connesse.

Vallo della Lucania
Per l’ospedale di Vallo della Lucania si ritiene che la classificazione come DEA di I livello, nonché CTZ, sia il giusto riconoscimento di un ospedale che rappresenta il punto di riferimento per tutta la zona sud della provincia di Salerno. Però proprio in virtù di questa classificazione risulta incomprensibile ai sindacati la mancata previsione di una unità di emodialisi che, proprio per la peculiare conformazione del presidio e la concomitante presenza della chirurgia vascolare, della neurochirurgia e della traumatologia in genere, si sarebbe certamente avvantaggiato nella gestione del paziente critico, che invece ora grava sensibilmente nelle economie aziendali atteso che lo stesso per poter essere trattato debba necessariamente essere trasportato o verso la struttura privata o verso l’ospedale di Sapri che eroga il servizio. Inoltre la prevista soppressione della COT 118 imporrebbe una sua riconversione quale centrale operativa del trasporto secondario, cosa che si potrebbe facilmente effettuare sfruttando l’ottima conoscenza del territorio da parte degli operatori ivi operanti, che conoscono altresì a menadito i tempi di attivazione e di percorrenza degli automezzi in dotazione, cosa che in un’ ottica di attivazione delle reti Hub and Spoke incrementerebbe in maniera esponenziale il trasporto secondario.

Agropoli-Roccadaspide
Per quanto concerne gli ospedali di Agropoli e Roccadaspide, infine, considerata la conformazione loro assegnata, e considerata la letteratura internazionale che individua i piccoli ospedali come focolai di eventi avversi altrimenti evitabili, dalla Uil ritengono che gli stessi così come sono inquadrati poco avranno da dare alla rete dell’emergenza, sebbene dotati di un Pronto Soccorso e pertanto se ne chiede la rimodulazione in ospedali toti potenti ed inseriti a pieno titolo nella rete dell’emergenza stessa.

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