Tre sindaci cilentani contro il trasferimento del 118 da Vallo

Arturo Calabrese

Antonio Aloia, Enrico Gnarra ed Eros Lamaida contro il trasferimento del 118 dall’ospedale di Vallo della Lucania

VALLO DELLA LUCANIA. Antonio Aloia, Enrico Gnarra ed Eros Lamaida, rispettivamente sindaci di Vallo della Lucania, Moio della Civitella e Castelnuovo Cilento, dicono un forte No al trasferimento del servizio d’emergenza del 118 dall’ospedale San Luca e lo fanno con una lettera a loro firma.

«Il trasferimento del servizio d’emergenza/urgenza 118 dall’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania è un’ingiustizia perché lede il diritto alla salute e alla vita di centinaia di migliaia di persone, di circa trecentomila cittadini dell’intera area Parco che vivono in oltre 80 Comuni, in un contesto orografico di difficile accesso, se non proprio di isolamento.
La perdita del nostro 118 significa perdere la possibilità di effettuare, come è stato fatto in questi anni, ventiduemila interventi tra codici rossi, gialli, verdi e bianchi;
significa perdere la possibilità di ricerca di circa 7000 posti letto tra casi clinici urgenti e non urgenti;
significa perdere l’attività di elisoccorso, fatta quasi a cadenza settimanale;
significa perdere la possibilità di ricerca di posti letto extraregione;
significa perdere la possibilità di dare centinaia di consigli telefonici;
significa perdere l’ attivazione psichiatrica , fatta scrupolosamente centinaia di volte, seguendo, passo per passo, ogni intervento;
significa perdere la professionalità degli operatori della centrale operativa che con senso di abnegazione hanno garantito, nel corso di questi anni, l’efficacia del servizio.
La L.R. n.2/94, proprio in considerazione delle caratteristiche del Cilento e dell’ intera area Parco, ha previsto la centrale operativa 118 a Vallo della Lucania, con ambito di riferimento territoriale corrispondente alle ex UUSSLL 58,59, 60 e 61.Il decreto Balduzzi, inoltre, prevede una centrale del 118 ogni 600.000 abitanti, la nostra provincia consta di 1100000 abitanti circa, la nostra area Parco circa 300000 abitanti. Da qui, la sconsideratezza di pensare di operare una fusione delle centrali del 118 esistenti a Salerno e provincia e di annullare, per la sua posizione baricentrica, quella di Vallo della Lucania.
Perdere il servizio di emergenza/urgenza del 118 di Vallo della Lucania significa, ancora, perpetrare un’azione violenta e scellerata fatta senza alcuna conoscenza della storia, della geografia di un’area vasta come la nostra area Parco, che vede, ogni giorno e da anni, ridursi sempre di più quell’offerta sanitaria che rende una comunità , un territorio ed un’area vasta civili.
Perdere il servizio 118 significa, infine, non essere più riconosciuti, costituzionalmente, cittadini italiani.
Perdere il nostro 118 significa perdere la dignità e la vita».

 

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