Castellabate, la 115° edizione del Palio della Stuzza

Arturo Calabrese

Appuntamento con la Stuzza il 14 agosto alle 16:30

Si ripropone anche quest’anno a Castellabate il Palio della Stuzza. Si tratta di una sorta di palo della cuccagna posto, però, in orizzontale perpendicolarmente all’acqua. Organizzato dall’associazione Cilentani Doc del presidente Francesco Federico, la Stuzza affonda le proprie radici in tempi lontani. Secondo alcuni documenti e testimonianze recuperati dell’associazione, le prime edizioni risalirebbero agli inizi del secolo scorso ben prima della Grande Guerra. «Quella del 2016 è l’edizione n° 115 – spiegano i giovani Cilentani Doc – ciò testimonia la lunga tradizione che ha la Stuzza, una manifestazione che nel tempo si è rinnovata ogni anno a parte qualche pausa causata dai due conflitti mondiali». Il gioco consiste nel percorrere un palo in legno cosparso di grasso e lungo ben 18 metri. Lo scopo è quello di prendere le 3 bandierine poste rispettivamente a 14, 16 e 18 metri. I concorrenti, tutti rigorosamente di Castellabate, dovranno mettere in pratica un concentrato di forza, abilità ed equilibrio per non cadere in acqua e riuscire a conquistare uno dei 3 ambiti vessilli. Quest’anno la Stuzza si sposta di qualche metro e si terrà al termine di lungomare Perrotti all’ombra dell’omonima e suggestiva torre che domina la zona. A difendere il titolo sarà il pluricampione Marco Amato, dominatore assoluto delle 3 passate edizioni, che dovrà vedersela con agguerriti avversari intenzionati a spezzare quel dominio. «La rivalità è tanta – dicono dall’associazione – ma si tratta di un sano agonismo nel pieno rispetto degli avversari e della competizione. La Stuzza attira sempre una gran numero di persone che accorrono sul lungomare per assistere alle prestazioni di questi ragazzi. Il nostro obiettivo – concludono – è quello di far continuare la centenaria tradizione, nel ricordo di chi ci ha preceduto». Il vincitore si aggiudica un premio creato da artigiani locali oltre alla gloria e alla soddisfazione di poter entrare nella storia di una tradizione lontana, antica ma sempre attuale, grazie all’impegno di giovani capaci, determinati e legati al proprio territorio.

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