Acquisto di palazzo Del Vecchio? Malandrino: non si ripeta l’errore del castello

Luisa Monaco

“Per il castello introitati fin ora soltanto 15mila euro a fronte di 3 milioni di euro, non si ripeta l’errore”

AGROPOLI. Comune pronto ad acquisire Palazzo Del Vecchio, ma il consigliere comunale Emilio Malandrino invita a ripensarci per evitare una seconda operazione “stile castello”. In una missiva indirizzata al sindaco Franco Alfieri e al vicesindaco e assessore al bilancio Adamo Coppola, il consigliere di opposizione evidenzia che nell’atto che dispone il comodato gratuito dell’immobile per tre anni, è prevista anche la cifra per una eventuale prelazione, pari ad 1,8 milioni di euro. “Resta indiscutibile e straordinaria la validità di tale immobile sotto il profilo storico, culturale, architettonico e altro, fruibile all’utilizzo anche con un modesto ed economico fitto annuo”, ma “l’acquisto avrà una ricaduta di notevole entità sulle casse comunali”. Malandrino, quindi, sottolinea la necessità di scongiurare una nuova operazione come quella che portò all’acquisizione del castello: “a fronte di circa 3 milioni di euro per l’acquisto di cui il Comune dovrà restituire circa 6 milioni di euro in trent’anni, contando gli interessi, erogati attraverso mutuo presso la Bcc dei Comuni Cilentani (sul quale ricadono circa 1,5 milioni di euro annui di interesse) da 200mila euro annui fino al 2014 e 300mila euro annui dal 2015 in avanti”, introitando fin ora soltanto “15.420 euro (certificati dall’ufficio economico-finanziario del 15 giugno scorso) , sostenendo peraltro 25mila euro di spese annue di custodia e guardiania (affidate a coop di servizio) e 14mila euro di spese annue per spese di materiale di consumo”.

Malandrino quindi chiede “se esiste, ad oggi e per il previsto futuro bilancio, copertura economica per tale annunciato e verosimile passaggio”, di “inoltrare, per conoscenza, gli atti predisposti alla Corte dei Conti per verifica e controllo”, infine si appella ai consiglieri comunali affinché valutino “l’ipotesi di acquisto futuro per il prezzo stabilito laddove, verosimilmente , possa prevedersi danno erariale nei confronti dell’Ente”.

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