Sul web una petizione per salvare il Pirata del Porto degli Infreschi

Redazione Infocilento

Già raccolte numerose firme a sostegno della storica attività di Giuseppe Pandolfi di Marina di Camerota

Il web si mobilita per salvare il Pirata del Porto degli Infreschi. La storica attività di ristorazione di Marina di Camerota, gestita da Giuseppe Pandolfi, dopo che la scorsa estate si è vista revocare la concessione demaniale per lo svolgimento dell’attività in area marina protetta, quest’anno non ha ottenuto il rinnovo della concessione. Per questo il Pirata ha avviato nei giorni scorsi una protesta, trasferendosi a vivere in una tenda sulla spiaggia. Ora, anche il web si mobilita per lui. Online, infatti, è stata avviata una petizione per chiedere la riapertura del ristorante prima che finisca l’estate.

Questo il testo: ”L’ attività lavorativa di Giuseppe Pandolfi a Porto Infreschi (sito in Marina di Camerota, Sa), inizia nel 2003, quando compra la licenza di un piccolo ristorantino denominato “IL PIRATA” raggiungibile via mare o da un tortuoso sentiero di montagna. L’ area è vincolata a molte regole in quanto “AREA MARINA PROTETTA” ,queste ultime dettate dal Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.Negli anni, diversi vincoli burocratici e attacchi di natura dolosa hanno minato al sereno proseguimento dell’attività: tutte difficoltà affrontate nel pieno rispetto della legalità con lo spirito propositivo di risoluzione dei problemi. Il titolare, Giuseppe Pandolfi, lo scorso anno si è visto revocare la concessione demaniale per l’assenza di alcune autorizzazioni per lo svolgimento dell’attività nell’area marina protetta. Da allora nessuna notizia per l’eventuale riapertura e il Pirata di Porto degli Infreschi, a stagione estiva ormai iniziata, resta ancora chiuso. Chiunque, negli anni, ha approfittato della sua ospitalità conosce quale perdita rappresenti per i frequentatori abituali e i turisti, che ogni anno si lasciavano incantare dalle meraviglie di un piccolo paradiso incontaminato della costa del Cilento.Occorre dunque coraggio, e sostegno, per far sì che questo paradiso possa riaprire, prima che la stagione estiva sia conclusa. Solo nel pieno rispetto delle regole e nella collaborazione tra amministratori, imprenditori e comunità il turismo nel Sud Italia potrà avere il ruolo che gli spetta, in Europa e nel mondo.”

Per firmare clicca qui.

Condividi questo articolo
Exit mobile version