Cilento, lavori di movimento terra non autorizzati: due denunce

Comunicato Stampa

Operazione degli uomini del Corpo Forestale dello stato di Castellabate e San Giovanni a Piro.

Nell’ambito delle operazioni di vigilanza ambientale e controllo del territorio finalizzate a preservare e difendere il patrimonio ambientale del Cilento, messa in campo dagli uomini del C.T.A. del Corpo Forestale dello Stato di Vallo della Lucania diretti dal Vice Questore Marcello Russo, sono state denunciate due persone dagli uomini del Comando Stazione Forestale di Castellabate e San Giovanni a Piro, responsabili di aver eseguito lavori abusivi di movimento terra e soppressione di macchia mediterranea.

Nel primo caso, i controlli hanno interessato il comune di Perdifumo alla località “Vetrano”. Le indagini condotte, le verifiche sul campo, le acquisizioni documentali, la consultazione della cartografia e l’incrocio dei dati con i rilievi GPS hanno consentito di accertare che gli abusi a danno dell’ambiente sono stati perpetrati all’interno del perimetro del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni, in zona sottoposta a vincolo idrogeologico, per i quali era necessario acquisire le preventive autorizzazioni degli Enti competenti. Inoltre, il terreno interessato è sottoposto a prescrizione, non potendo avere una destinazione diversa, per un periodo di tempo di almeno 15 anni, da quella preesistente a causa di un incendio verificatosi nella zona.

Nel secondo caso, le operazioni si sono svolte in agro di Camerota alla località “Chiusura” a seguito di segnalazioni da parte di privati cittadini. Anche in questo caso, le indagini sul campo hanno consentito di stabilire che effettivamente erano stati eseguiti lavori di smacchiamento con l’ausilio di mezzi meccanici e danneggiamento di manufatti su fondi confinanti appartenenti ad altri proprietari.

Nel corso delle operazioni, si è proceduto ad effettuare rilievi GPS e incrociare i dati con i sistemi informativi stabilendo la proprietà del fondo essere del comune di Camerota.

Accertati gli abusi ed identificati gli autori, i Forestali hanno denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania due persone che dovranno rispondere dei reati di movimento terra finalizzato all’estirpazione della flora autoctona, in zona soggetta a speciale protezione e finalizzata al cambio di destinazione d’uso.

L’intensificazione dei controlli si è resa necessaria a seguito dell’accertato aumento di questa tipologia di delitti nell’area del territorio cilentano.

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