Cilento: sindaco torna sui suoi passi e si assegna l’indennità

Arturo Calabrese

Nonostante la rinuncia dello scorso anno, il primo cittadino ha deciso di prendere l’indennità di carica

LUSTRA. 9 mesi, da luglio 2015 ad aprile 2016. Tanto è bastato al sindaco di Lustra per tornare sui propri passi. Nel luglio dello scorso anno il primo cittadino Giuseppe Castellano aveva rinunciato, come ormai di prassi in tanti piccoli centri, all’indennità che gli spettava di diritto. Tale decisione fu motivata come un gesto eroico, come testimonianza di amore verso il proprio paese e con l’intenzione di «non gravare sulle casse del comune». Scelta giustissima e apprezzabile. Il primo cittadino, però, essendo residente a Battipaglia e dovendo raggiungere Lustra per espletare il suo ruolo amministrativo, ha ricevuto mensilmente un rimborso spesa che legittimamente gli spettava. Oggi Castellano rinuncia a tale rimborso e si assegna un’indennità di carica che ammonta, come si legge nella delibera, a 1.260 euro. Fin qui nulla di strano o di illegale, la legge permette che il sindaco si auto assegni delle indennità o dei rimborsi. Ciò che ha fatto storcere il naso ai lustresi è che, nella campagna elettorale per le amministrative 2015, l’allora candidato sindaco Castellano, che correva per il terzo mandato consecutivo, ha sbandierato come un vanto la sua rinuncia all’indennità mensile. L’amministratore ha motivato il suo ripensamento dicendo che era stato accusato di ricevere un rimborso spese che non è tassabile e che quindi si è assegnato l’indennità per evitare polemiche. Grande spirito di abnegazione dunque quello di Castellano: accettare l’indennità per zittire le polemiche. Sacrificio inutile: con questa decisione finirà per alimentarle.

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