Cilento: ancora perplessità sul piano sanitario

Redazione Infocilento

CittadinanzAttiva chiede un incontro in Regione. Dubbi sul piano sanitario per le aree più disagiate della Regione Campania.

Suscita perplessità la bozza circolata in questi giorni che illustra il Piano di rimodulazione e riqualificazione della rete ospedaliera. Le preoccupazioni sono scaturite soprattutto dai criteri seguiti nello stabilire il numero delle strutture ospedaliere in funzione dalla prima fase di attuazione e da una non appropriata attenzione dimostrata nei confronti delle zone più disagiate (Cilento, Alta Irpinia, Calore eccetera).

I dati sulla popolazione della Regione Campania consentono di prevedere fino a un massimo di 73 presidi; in fase di partenza, il Piano ne prevede solo 45. Un numero sicuramente basso, se si considerano i disagi vissuti dagli utenti campani costretti a fruire quotidianamente dei servizi sanitari. Inadeguata, sembra, anche la programmazione di posti letto nelle zone ad alta densità demografica (Napoli e zone limitrofe).

La questione legata alle notizie che circolano sul documento che illustra la programmazione della nuova rete ospedaliera è stata affrontata dalla Segreteria Regionale di Cittadinanzattiva, riunitasi ieri mattina (27 aprile 2016) presso la sede di via Degni. Erano presenti il presidente Nando Iavarone, il referente della rete sanità TDM regionale Antonio Gambacorta, il segretario Maria Settembre, il vicesegretario Mario Fortunato, il coordinatore Napoli Collinare Antonio Cavallaro e Antonio Bassotti di Napoli Ovest.

La riunione ha prodotto la richiesta di confronto urgente con il Presidente della Giunta Regionale On. Vincenzo De Luca, al Commissario Straordinario Joseph Polimeni e al Presidente della V Commissione Consiliare Lello Topo, al fine di fornire risposte adeguate alle popolazioni ed evitare futuri contenziosi. Contestualmente sono state invitate le 30 sedi di Cittadinanzattiva in Campania a voler fornire alla Segreteria Regionale osservazioni dettagliate relative ai territori e alle strutture sanitarie di pertinenza. Ciò per garantire tutela ai cittadini, in ossequio ai principi della Carta Europea per i Diritti del Malato e poter apportare appropriati suggerimenti utili a migliorare la bozza del nuovo Piano.

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