Parco del Cilento, Pellegrino fissa le priorità: occorre rilanciare l’ente

Katiuscia Stio

Il nuovo presidente del Parco, Tommaso Pellegrino, ha già chiari gli obiettivi e le priorità per il futuro.

Grande attestato di stima per Tommaso Pellegrino. La convergenza di voto dei vari gruppi politici (PD, SEL, Nuovo Centro Destra, UDC, Scelta Civica, Forza Italia, Partito Socialista, Lega Nord) ha sottolineato grande partecipazione, fiducia e stima. Si attende soltanto il decreto finale da parte del Ministro Galletti che, come da prassi, arriverà tra qualche giorno.
«Grande soddisfazione ed un sentito ringraziamento per la fiducia che mi è stata data, a cominciare dal Governo, al Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, il Presidente Vincenzo De Luca, i Parlamentari delle Commissioni Ambiente della Camera e del Senato, in particolare i Parlamentari salernitani e campani che hanno dimostrato sensibilità e grande attenzione – dichiara Tommaso Pellegrino – adesso possiamo lavorare per un rilancio del Parco che, a mio avviso, rappresenta una grande opportunità per i territori a Sud di Salerno».
Qual è la prima azione concreta che attuerà, in qualità di presidente dell’Ente Parco?
«Noi dobbiamo partire da una programmazione che guardi al futuro. Occorre rilanciare il Parco programmando e così, al contempo, verificare ciò che va fatto e cosa no. Quando dico che la vera partita è in salita intendo affermare che il Parco deve fare un salto di qualità, esso rappresenta una notevole opportunità e per tale motivo non bisogna sprecarla. Noi abbiamo notevoli riconoscimenti dall’Unesco ma li dobbiamo riempire di contenuti. Uno dei primi segnali che daremo sarà di grande limite per chi vuole inquinare e distruggere l’ambiente. Ci adopereremo per l’Ambiente e lo Sviluppo Eco-compatibile, aprire una stagione di grande rilancio del Parco, nell’interesse delle Comunità. Il commissariamento ha portato ad un periodo di stallo, inevitabile, ed anzi ringrazio chi ha traghettato l’Ente in questi anni non facili ma è il momento di dare una svolta con il passato. Il cambiamento del Parco passa attraverso la programmazione, progettazione, grandi eventi, cioè fare le cose che sono aderenti alla natura del Parco, alla sua essenza stessa, il tutto in armonia con gli 80 sindaci dell’area che ne rappresentano le sentinelle».

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