L’area di Trentova – Tresino è del comune di Agropoli

Ernesto Rocco
Tresino

Questa mattina la firma dell’accordo per il passaggio di 72 ettari di terreno dalla società Italia Turismo al comune agropolese.

L’area di Trentova – Tresino appartiene alla comunità. Questa mattina, infatti, verrà firmato il contratto per il passaggio di circa 72 ettari di terreno (comprensivi di alcuni vecchi fabbricati) dalla società Italia Turismo al comune di Agropoli pronto. E’ l’ultimo atto di un iter iniziato nel 2013 quando la giunta comunale diede mandato al sindaco Franco Alfieri di avviare le trattative per l’acquisizione al patrimonio pubblico di una delle zone più suggestive del Cilento costiero, un’area di grandissimo pregio che nel contempo è Patrimonio Unesco e Riserva di Biosfera Mab-Unesco, Sito di Importanza Comunitaria e Zona di Protezione Speciale.

«L’area di Trentova è una delle più belle ed interessanti della città ed è una risorsa unica da un punto di vista ambientale, naturalistico e paesaggistico – spiega il primo cittadino agropolese Franco Alfieri – essa rientra sicuramente tra i capisaldi della strategia di sviluppo sostenibile avviato da questa amministrazione che intende rivalorizzarla».

Il costo dell’esproprio dei terreni è di circa ottocento mila euro. Per l’area è previsto un progetto di valorizzazione per circa 11 milioni di euro che saranno impiegati per il recupero dei percorsi naturalistici e restauro edilizio degli otto fabbricati presenti.

Proprio sul progetto dell’amministrazione comunale per l’area sono state sollevate nei mesi scorsi diverse polemiche che portarono anche alla nascita di un comitato per la difesa di Trentova – Tresino. Un gruppo di cittadini, in particolare, teme che l’area possa essere soggetta ad una speculazione edilizia e che si possa portare avanti il progetto di realizzazione di un campo da golf con annesso parcheggio da 500 posti. Il primo cittadino, però, ha precisato che il consiglio comunale “ha approvato una variante urbanistica che ha trasformato l’area di Trentova da zona turistica (edificabile) in zona parco (non edificabile), avviando le procedure di acquisizione al patrimonio pubblico e bloccando ogni possibilità di edificabilità, fino ad oggi possibile, secondo il Pdf vigente”. Ciò dovrebbe garantire la tutela del luogo.

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