Anteprima de “Il Sindaco Pescatore, Castellitto: “avremmo voluto che Angelo fosse ancora lì”

Sergio Pinto
I sindaci cilentani a Roma per la 'prima' del film

Ieri a Roma l’anteprima del film tv “Il sindaco Pescatore”. Presenti anche tre sindaci cilentani.

Il sindaco di Caselle In Pittari Tancredi con Sergio Castellitto.

Al teatro Barberini di Roma, alla presenza di tante autorità, tra cui il Presidente del Senato Pietro Grasso, è stato proiettato in anteprima il film tv “Il Sindaco Pescatore”, dedicato alla memoria di Angelo Vassallo.
Nel Cilento c’è grande attesa per la “prima” televisiva in programma lunedì sulla rete ammiraglia della Rai, ma ieri una piccola delegazione del Cilento ha già assistito alla produzione della “Solaris”. L’appuntamento, voluto dalla fondazione dedicata al primo cittadino di Pollica, presieduta dal fratello Dario Vassallo, ha visto la presenza del sindaco di Roscigno Pino Palmieri, di Castelnuovo Cilento Eros Lamaida e di Caselle in Pittari Maurizio Tancredi.

“Un grande onore e un’emozione, immensa, per me, partecipare alla prima del film del Sindaco Pescatore”, ha commentato Lamaida. “Credo, sommessamente, che , per quanto sia cruciale e giusto capire il bastardo che ha assassinato Angelo, il mandante, il movente del suo vile assassinio, ciò che, alla fine, veramente conta è l’ essere consapevoli che Angelo Vassallo vive, come è, nelle coscienze degli uomini e delle donne di buona volontà, di chi lo ha conosciuto e dei ragazzi che non lo hanno incontrato nella loro vita ma che dovranno vedere questo film stupendo”, ha detto il primo cittadino cilentano.

Alla “prima” de “Il Sindaco Pescatore era presente anche Sergio Castellitto, l’attore che lo ha interpretato. “Tutti avremmo voluto non dover fare il film e avremmo voluto che Angelo fosse ancora lì al suo posto – ha detto all’Adnkronos – ma gli artisti segnano e segnalano il percorso di vite decisive, come è quella di Angelo che è stata decisiva per la sua famiglia e per il suo paese per divenire poi un simbolo per tutti”.

Per Dario Vassallo, invece, “Questo film servirà a raggiungere la verità”.  “Il film finisce con nove colpi di pistola. E’ possibile che nessuno abbia sentito nove colpi di pistola?”, si chiede. “La ferita – come sottolinea infatti Castellitto più volte – è ancora aperta e per questo la biografia di Angelo vassallo è diversa dalle altre che ho interpretato, come nel caso di ferrai, di Padre Pio o di Coppi. Questa è una biografia vivente”.

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