Alta velocità: tre comuni per una stazione. In lizza Agropoli, Vallo Scalo e Sapri

Ernesto Rocco

L’annuncio del prolungamento dell’Alta Velocità ha fatto balzare sull’attenti i sindaci. Ma nel Cilento ci sarà una sola fermata.

AGROPOLI. Il Cilento reclama l’Alta Velocità. A distanza di pochi giorni dall’annuncio del Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca di voler prolungare la linea per i collegamenti veloci anche a Sud di Salerno, i sindaci del comprensorio hanno iniziato a fare a gara per prenotare uno scalo ferroviario nel territorio di competenza per i treni Freccia Rossa ed Italo. Inizialmente la «guerra» era tra Agropoli e Sapri, ma la possibilità che il progetto si possa concretizzare a breve ha fatto rizzare le orecchie a molti. Ultimo in ordine di tempo ad avanzare una candidatura il sindaco di Castelnuovo Cilento Eros Lamaida che ha rivendicato, però, d’esser stato tra i primi a sollecitare le Ferrovie dello Stato, NTV e le istituzioni sul tema dei trasporti ferroviari ad alta velocità nel comprensorio cilentano. «Con l’alta velocità – precisa il primo cittadino del centro cilentano – si darebbe una prima risposta alla strategia per le aree enterne che deve perseguire il miglioramento dell’accessibilità, avendo tra i suoi pilastri fondamentali, quello della mobilità». Nessun dubbio sul numero delle fermare da istituire in Cilento: tre, con Vallo della Lucania – Castelnuovo ad integrare Agropoli e Sapri. «Una possibilità ottimale – sostiene Lamaida – anche in funzione dell’area interna pilota che è baricentrica rispetto alle principali destinazioni turistiche costiere ed interne». In realtà il progetto dell’Alta Velocità difficilmente contemplerà più di una stazione di riferimento nel Cilento. Sapri appare lo scalo favorito in tal senso. Il sindaco Giuseppe Del Medico, infatti, si è mosso d’anticipo incassando l’ok anche della Regione Basilicata per la realizzazione di una «stazione ferroviaria dei parchi nazionali del sud», ovvero del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, del Pollino e della Sila. La questione è stata già discussa in Regione e presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Nei mesi scorsi, inoltre, anche i vertici di RFI e di Trenitalia hanno giudicato la proposta interessante e si sono riservati di valutare in tempi brevi l’effettiva attuabilità. La notizia di Sapri stazione dell’Alta Velocità fa sorridere anche il sindaco di Agropoli Franco Alfieri. Motivo? «Per arrivare nel Golfo di Policastro i treni dovranno necessariamente passare per Agropoli», dice scherzando il primo cittadino agropolese. «Non vedo perché la nostra città non possa avere una fermata per i treni Freccia Rossa, considerato che siamo la porta del Cilento», aggiunge Alfieri che nei mesi scorsi ha già inviato una lettera al sottosegretario ai trasporti Del Basso De Caro. Le pretese di Agropoli, Castelnuovo Cilento e Sapri hanno fatto venire l’acquolina in bocca anche a Capaccio Paestum. «Perché si può pensare ad una fermata per l’alta velocità per questi tre comuni e non per Paestum che è la principale area archeologica del territorio?» si chiedono protestando i componenti dell’associazione La Voce del Popolo. La levata di scudi dei paestani non ha lasciato indifferente un’altra città legata alla Magna Graecia, Ascea. I cittadini , infatti, sembrano in procinto di fare la medesima richiesta non ritenendo la città vecchia di Velia inferiore all’antica Poseidonia «e poi abbiamo uno scalo vicinissimo alle spiagge», evidenziano. L’arrivo dell’alta velocità, però, lascerà inevitabilmente molti comuni con l’amaro in bocca: per sua stessa definizione, infatti, i trasporti veloci non possono avere troppe fermate nel raggio di pochi chilometri e le candidature dei sindaci del Cilento sembrano concretizzare più l’idea di una metropolitana del Cilento che di un tracciato veloce. Soltanto un comune la spunterà, ma difficilmente la mancata attivazione del servizio negli altri comuni lascerà l’amaro in bocca ai cittadini costretti a pensare a ben altri problemi quando si parla di strade ferrate. «L’alta velocità? Per ora preferiamo non pensarci, ci preoccupano di più i treni sporchi, freddi e sovraffolati», denuncia un cittadino.

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