Statua di Padre Pio nel Cilento: polemiche sui social networks

Arturo Calabrese

La questione della costruzione di una statua di 70 metri raffigurante Padre Pio ad Ogliastro Cilento continua a tenere banco.

A scatenare il popolo di internet è stata la pubblicazione di una delibera del consiglio comunale. Ciò che più ha fatto indignare gli internauti, ogliastresi e non, è una frase riportata nel documento: l’idea di costruire la statua per venerare il Santo «ha trovato grande fervore popolare – si legge – ingenerando legittime aspettative per la concreta realizzazione dell’intero progetto». Tante le polemiche sia sulla frase incriminata sia sul costo della mastodontica opera: «Non è stato indetto nessun referendum né una riunione per chiedere la nostra opinione – scrive una residente – o per metterci al corrente di quanto veniva deciso. Sono in ballo 150 milioni di euro, una somma altissima e di sicuro impossibile da reperire». La delibera in questione ha come oggetto l’approvazione di un protocollo d’intesa tra Ogliastro e il comune confinante di Prignano Cilento col primo che assume il ruolo di capofila. La costruzione, infatti, sorgerà sul confine tra i due centri, in località Tempone degli zingari. I due sindaci, rispettivamente Michele Apolito e Giovanni Cantalupo, firmando l’intesa si sono impegnati a «delineare l’impostazione dell’opera e a redarre il progetto di massima definitivo ed esecutivo». Il costo della sola progettazione dell’opera ammonterà al 10% del totale. La spesa per il progetto potrà essere sostenuta da enti privati. In seguito potranno entrare in gioco degli enti pubblici, come la Regione, la Provincia o l’Unione Europea, che potranno stanziare dei fondi. «Soldi nostri – continuano gli adirati cittadini – che vengono letteralmente buttati al vento, mentre se ne potrebbe utilizzare una parte per riparare le condutture e le strade ridotte a dei colabrodo». Da aggiungere che in un’altra delibera, la Giunta del centro ogliastrese, ha stanziato 2mila euro di denaro pubblico per «gestire l’affluenza di fedeli in pellegrinaggio al comune» destinato alla Fondazione per il Culto di San Pio da Pietralcina. Oggetto del viaggio dei pellegrini sarebbe la riproduzione in scala della statua, presente nell’aula consiliare del municipio. Anche su questo si sono scatenate le critiche. Oltre ad un fatto economico, c’è anche chi ha pensato all’impatto ambientale che avrà la statua: «L’area in cui sorgerà l’opera è ricoperta da preziosa macchia mediterranea – spiega un ambientalista – e per la costruzione ne verranno distrutti diversi ettari». Il dibattito è destinato a continuare e la situazione sempre più calda, soprattutto in vista delle elezioni amministrative della prossima primavera.

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