Agropoli: con l’ampliamento della “Landolfi” cambia il volto della città

Ernesto Rocco
Piazza della Repubblica ad Agropoli

Da un’opera in apparenza di modesta entità parte la trasformazione di Agropoli. Ecco come potrebbe cambiare volto la città.

Agropoli cambia e la sua trasformazione potrebbe partire da un intervento almeno apparentemente di modesta entità. Parliamo dei lavori per la costruzione di una nuova ala dell’edificio “Gino Landolfi”. La storica scuola agropolese, infatti, verrà ampliata e i locali ospiteranno palestra, mensa ma anche nuove aule accoglienti. A cosa serviranno? Non a contenere l’aumento della popolazione scolastica, bensì quei bambini che attualmente frequentano la scuola dell’infanzia “Mozzillo” di via Taverne. L’edificio, troppo vicino al fiume, verrà dismesso e gli alunni trasferiti alla Landolfi. La prima trasformazioni, quindi, riguarderà proprio piazza Mercato e tutta l’aria adiacente, pronta ad essere completamente riqualifica. Senza scuola e con il mercato in procinto di trasferirsi in periferia, verrà realizzata una nuova piazza a servizio delle opere pubbliche circostanti (palazzetto dello sport, fornace, cineteatro).

Questo, però, sarà soltanto il primo cambiamento al volto della città. Infatti l’ampliamento della “Landolfi” potrebbe portare a rispolverare anche un altro vecchio progetto: l’abbattimento dell’ex asilo delle suore. In questo caso verrebbe riqualificata interamente piazza della Repubblica e gli adiacenti giardini dedicati ai caduti di Nassiriya. La giunta comunale di Agropoli, infatti, nel 2013 ha deliberato la realizzazione di box auto e parcheggi sotto la piazza in cui insistono municipio, scuole elementari e materne e la chiesa di Santa Maria delle Grazie.

Le opere, per un importo di circa cinque milioni di euro, verrebbero finanziate grazie ai fondi privati derivanti dalla vendita dei locali sotterranei permettendo all’ente di avere i fondi necessari per la riqualificazione e la manutenzione della “Piazzetta” e dei “Giardinetti” per i quali inizialmente era stata prevista una spesa di due milioni di euro. Le opere sono già inserite nel programma triennale delle opere pubbliche.

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