Opere d’arte da Paestum alla mostra internazionale di Amburgo

Redazione Infocilento

Alcune opere custodite nel “Museo del Grand Tour” di Paestum saranno presenti alla Mostra Internazionale di Amburgo.

“La veduta di Paestum con i templi, la Costiera Amalfitana e Capri sullo sfondo, 1838” , opera di proprietà della Fondazione Giambattista Vico e custodita presso il Museo Paestum nei percorsi del Grand Tour di Capaccio, sarà presente ad una Mostra Internazionale che avrà luogo ad Amburgo. Il presidente della Fondazione Giambattista Vico, Vincenzo Pepe, esprime la sua soddisfazione relativa ad un appuntamento così importante “Il Catel rappresenta la punta di diamante di una collezione preziosa acquisita con sacrifici e lungimiranza dalla fondazione Giambattista Vico, in occasione dell’apertura del museo del Grand Tour. Saremo davvero felici di partecipare ad una mostra internazionale che lo metta in rilievo ancora di più, particolarmente in Germania, tenuto conto che l’opera è stata in passato già esposta presso il museo di Berlino. Inoltre sarà l’occasione per conoscere tutti i maggiori esperti dell’autore , in vista di studi e ricerche future. “

Sulla stessa linea, la direttrice del Museo, Daniela Di Bartolomeo: “Il museo Paestum nei percorsi del Grand Tour vanta una collezione davvero pregiata , molto apprezzata all’estero , particolarmente nel Nord Europa, in linea con la storia del Grand Tour. Questa mostra sarà l’occasione per portare Paestum in un contesto internazionale e, secondo la mission della fondazione alla quale il museo afferisce, sarà realizzata la vera promozione culturale, in un contesto di ampio respiro. La ricerca sul Grand Tour deve procedere sulla scia degli studi intrapresi e volgere a risultati sempre più importanti, capaci di soddisfare l’ansia e la curiosità di quanti intendano recuperare l’identità e la memoria storica, per meglio muoversi in uno scenario europeo e poi globale” . Marilena Montefusco, neoeletta vicedirettore museo “Paestum nei percorsi del Grand Tour” ha invece dichiarato : “Il museo potrebbe anche andar via da Capaccio, ma la Fondazione continua il suo lavoro culturale, questa mostra di livello così elevato ne è la dimostrazione. Colgo l’occasione per mettere a disposizione della fondazione dei locali affinché si possa realizzare una ricca biblioteca a favore dei giovani del territorio”.

Luigi Pepe, giovanissimo direttore di palazzo Marigliano: “ Questo appuntamento dimostra la grande attenzione della Fondazione Giambattista Vico verso uno spaccato fondamentale della cultura europea ed internazionale. A questa, grazie alla disponibilità del presidente e del direttivo della fondazione, seguirà un’esposizione “ I chiodi del Piranesi a Napoli”, che sarà ospitata presso le Chiese di S. Biagio dei librai e S. Gennaro all’Olmo, la quale accentrerà l’attenzione su un altro grande viaggiatore del passato. ”

L’Hamburger Kunsthalle presenterà a partire da domani, 15 ottobre, la prima retrospettiva del lavoro di Franz Ludwig Catel (1778-1856), che fu uno dei più popolari paesaggisti del suo tempo. Le sue vedute di Roma e le sue vedute atmosferiche di Napoli, il Vesuvio, Paestum e la Costiera Amalfitana hanno immortalato l’immagine del sud italiano. Nella fusione di pittura di paesaggio naturalistico e motivi pittoreschi della vita di campagna italiana, insieme ai reperti archeologici, Catel ha realizzato il paesaggio romantico in modo completo. La mostra comprende anche i primi lavori come fumettista e illustratore, quando l’autore operava a Berlino e Parigi. Il Grand Tour ha unito intere generazioni di artisti in un unico obiettivo. L’Italia è stata per loro la terra di desiderio, di antichità, luogo senza tempo. L’esperienza del paesaggio di montagna durante l’attraversamento delle Alpi, il confronto con il mondo antico ed i colori luminosi della luce del sud sono stati per molti artisti l’esperienza decisiva nel processo di maturazione artistica, così anche per Franz Ludwig Catel. Dopo anni di formazione e di studio a Berlino, Dresda e Parigi, Catel giunse nella Città Eterna, dove sarebbe dovuto diventare un importante esponente della comunità artistica romana.

La mostra riunisce le opere presenti in vari musei e collezioni private, circa 200 dipinti, acquerelli, disegni e stampe grafiche di opere di respiro internazionale. La presentazione comprende una serie di lavori che sono stati riscoperti solo di recente e precedentemente sconosciuti. È stato realizzato un ampio catalogo con saggi e un elenco commentato delle opere esposte a completamento della mostra, a cura del dott. Andreas Stolzenburg e della sua assistente, la dott.ssa Neela Struck. Il team della fondazione Giambattista Vico, con grande entusiasmo, ha consentito il conseguimento di un obiettivo così rilevante.

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