Pubblicato il nuovo libro del cilentano Antonio Sacco

Ernesto Rocco

E’ stato pubblicato da alcuni giorni il nuovo libro di Antonio Sacco dal titolo “In ogni Uomo un haiku”  edito da Arduino Sacco Editore.


Il libro consta in oltre 230 componimenti haiku, genere poetico nato e sviluppatosi nella delicata cultura nipponica a partire dal XVII secolo.
“In ogni Uomo un haiku” è arricchito anche dalla nota introduttiva di Luca Cenisi, Presidente dell’Associazione Italiana Haiku e direttore della rivista specializzata “Haijin Italia”, e dalla postfazione di Andrea Casella, giovane poeta dilettante e avvocato cilentano.
L’Autore, Antonio Sacco, è un poeta cilentano di Vallo della Lucania.
Come egli stesso spiega il suo avvicinamento alla poesia haiku è avvenuta casualmente leggendo il libro di Erich Fromm “Avere o Essere?”. Nell’opera lo psicanalista proponeva un’interessante paragone tra poesia dell’estremo oriente e poesia occidentale al fine di evidenziare le differenze salienti tra la visione occidentale, rispetto alla modalità di essere e la modalità di avere, e quella orientale.
Più nello specifico Fromm  raffrontava il modo in cui due poeti, il giapponese Basho e l’inglese Tennyson si rapportavano ad un fiore durante una passeggiata. Era un esempio che spiegava perfettamente la differenza tra le due mentalità – quella dell’essere e quella dell’avere – su cui era incentrato il libro.
Da allora , spiega Antonio Sacco, “per un anno e mezzo mi sono dedicato allo studio della poetica haiku e al comporre anche haiku contando le sillabe di ogni parola che entrava a far parte del componimento”. Già perché questo tipo di poesia ha un metro ben preciso: ovverosia è strutturato in modo tale che il primo verso abbia solo 5 sillabe , il secondo 7 sillabe e il terzo verso 5 sillabe. Per un totale di 17 sillabe complessive in tre soli versi.
Questo può far facilmente capire al lettore che la poesia haiku è un tipo di poesia priva di fronzoli e pomposità ed è essenziale e immediata. Una fotografia di un’attimo, di un’impressione, di uno stato d’animo.
Negli haiku si capisce subito che il sentire poetico dell’haijin (ossia dello scrittore di haiku) non spiega mai tutto, dato anche la stringatezza imposta del numero limitato di sillabe, ma tutt’al più suggerisce al lettore l’empatia, quel sentire poetico essenziale tra chi scrive e chi legge.

Fondamentale, in questo tipo di poesia, anche il kigo ossia la presenza dell’elemento stagionale che inquadri il componimento in una data stagione dell’anno. Il kigo può essere rappresentato da un animale, un fiore, una pianta, una festività che metonimicamente fa capire il periodo stagionale.
Molto care alla tradizione della poesia haiku sono anche i sentimenti che pervadono i componimenti de “In ogni Uomo un haiku”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version