Accusa shock per i tifosi dell’Agropoli. Gli ultras smentiscono

Ernesto Rocco

Arriva un’accusa shock per i tifosi dell’Agropoli al seguito della loro squadra sul campo neutro di Eboli, in occasione del derby con la Cavese.

Non bastavano le accuse di aver caricato sul proprio pullman spranghe, mazze da baseball e bottiglie di vetro da portare in quel di Eboli, ora per gli ultras dell’Agropoli arriva anche un’altra doccia fredda.

Nel pre-partita di Agropoli-Cavese (disputata nel centro della piana del Sele), qualcuno ha sfondato il finestrino dell’auto del presidente dei metelliani, parcheggiata all’esterno di un ristorante rubandogli un tablet. Nel mirino sono finiti proprio i tifosi che viaggiavano a bordo del pullman, fermati, identificati e denunciati per possesso di oggetti atti ad offendere. Alcuni organi di stampa hanno ipotizzato che possano anche rispondere del furto ai danni del massimo dirigente della Cavese.

La tifoseria organizzata agropolese, però, smentisce categoricamente. «Ci dispiace per l’accaduto – dicono – ma il furto non è assolutamente riconducibile a noi, anche perché con il pullman siamo arrivati direttamente al campo e non ci siamo fermati in nessun altro posto». «Agiremo per vie legali contro chi ci accusa del fatto, noi non siamo assolutamente dei delinquenti»

 

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