Viabilità, le polemiche non si placano. È caos Cilentana

Antonio Vuolo

AGROPOLI. Valiante senior e junior. E poi l’ex presidente della Provincia, Edmondo Cirielli. E, ancora, il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale, Michele Cuozzo. Nel mezzo, i sindaci del territorio.

Tutti chiedono la riapertura quotidiana del viadotto della Cilentana interdetto da oltre un anno e mezzo alla circolazione tra gli svincoli di Agropoli Sud e Prignano Cilento per il cedimento di due piloni e che è aperto al transito da tre settimane solo nei week-end estivi (dal venerdì mattina al lunedì mattina) in direzione sud. C’è chi si rivolge a palazzo Sant’Agostino, chi a palazzo Santa Lucia. Chi, ancora, travalica i confini regionali e si appella al ministro Delrio. Chi scrive al prefetto di Salerno, Antonella Scolamiero. Mentre in Sicilia, con il denaro proveniente dagli stipendi versati da quattordici deputati regionali del Movimento 5 Stelle, è stata costruita in un mese una bretella che consentirà di bypassare l’interruzione (dopo il crollo del viadotto Himera) dell’Autostrada 19 che collega Palermo e Catania. Mentre qui si discute, altrove si agisce. Un’idea, appunto, che qualcuno aveva avuto mesi addietro anche per bypassare il viadotto della Cilentana. Il viadotto incriminato, che quasi per uno scherzo del destino si chiama “Chiusa”, già durante l’estate 2014 è stato aperto solamente in direzione sud nei week-end dopo un primo intervento di messa in sicurezza effettuato dalla Provincia per arrestare lo scivolamento verso valle dei piloni. E anche allora, così come oggi, tutti chiedevano la riapertura quotidiana. Che, ovviamente, anche un anno fa non fu attuata perché non si poteva garantire la sorveglianza h24 del viadotto. Eh, già. Senza la vigilanza, “medicina” necessaria prescritta dal Provveditorato alle Opere Pubbliche della Campania e del Molise per consentire la circolazione, non si transita. Perché bisogna vietare il transito ai mezzi pesanti. O perché bisognerebbe vietare che qualche ciclista, così come accaduto durante lo scorso week-end, si avventuri lungo la strada senza nessuno che lo fermi. O come è successo durante il primo week-end d’apertura, quando un’ambulanza diretta a Vallo per poco non impattò con un’automobile che proveniva dal senso opposto. Proprio dal senso opposto, quello da cui non dovrebbero provenire auto. Con l’arrivo dei week-end più caldi anche sul fronte degli spostamenti dei vacanzieri si corre il rischio di altri episodi simili. E i controlli? A vigilare ci sono gli agenti della Polizia provinciale ed il personale tecnico della Provincia. “Anche questi ultimi sono abilitati al servizio di polizia stradale e possono fermare eventuali indisciplinati” precisa il dirigente provinciale del Settore Viabilità, Angelo Michele Lizio, specificando poi che “non risultano episodi di auto che sono circolate in senso opposto”. Sta di fatto che la soluzione attuata oggi non risolve tutti i mali. Basta vedere le code e gli ingorghi che si creano comunque lungo la provinciale 45, quella strada che da oltre un anno e mezzo consente di bypassare il tratto del viadotto. Nei giorni infrasettimanali, il traffico dei vacanzieri si mescola a quello dei cittadini che raggiungono Vallo della Lucania ed il Basso Cilento per lavoro, con notevoli ripercussioni sui tempi di percorrenza. Per non parlare dei mezzi di soccorso diretti a Vallo. Scene quotidiane. Code che, poi, di questi tempi si registrano soprattutto la domenica pomeriggio ed il lunedì mattina, quando i vacanzieri percorrono questa strada alternativa per tornare in città. Non a caso, infatti, il viadotto sarà aperto domani in direzione nord per favorire il contro esodo, dalle ore 14 alle 13 del lunedì. La stessa cosa si ripeterà nei giorni 23 e 30 agosto. Intanto, ventisette sindaci cilentani, capitanati dal primo cittadino di Ceraso Gennaro Maione, hanno scritto insieme alle comunità montane dell’Alento-Monte Stella e della Gelbison e Cervati una missiva al presidente Canfora. “I lavori sino ad oggi eseguiti sulla strada ne consentono la percorribilità, – si legge nella nota – per cui procrastinare un disagio, che diventa pericolo ogni qual volta i tempi di percorrenza si allungano per i mezzi di soccorso, è irresponsabile e denota una cattiva gestione”. Chiedono, quindi, un incontro immediato ed annunciano ancora una volta la volontà di mettere a disposizione mezzi e personale per un’apertura non limitata al solo periodo estivo. “Che non siano le solite chiacchiere” sbotta più di un cittadino. Chi quella strada la percorre d’estate come d’inverno, il lunedì come il sabato. Nel calderone delle polemiche si inserisce anche il deputato di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Edmondo Cirielli: “Dal Pd che governa la Provincia di Salerno, la Regione Campania ed è al Governo ci aspettiamo fatti e non chiacchiere sulla Cilentana, arteria fondamentale per il nostro territorio e per la nostra economia”. Mentre il coordinatore provinciale dello gruppo politico, Michele Cuozzo, scrive al prefetto Colamiero per chiedere “un urgentissimo intervento, anche di natura ispettiva, sui treni da e per la costiera cilentana, al fine di tutelare la pubblica e privata incolumità”. Perché, se le strade sono quelle che sono, i collegamenti ferroviari non offrono valide alternative. Ma alle polemiche sulla Cilentana non ci sta il consigliere provinciale delegato alla Viabilità, Paolo Imparato. Che, seccato, replica: “Per i fondi che abbiamo a disposizione stiamo facendo già i miracoli. I sindaci sono disposti a collaborare con mezzi e personale, ma se poi succede qualcosa, chi si assume la responsabilità? Noi stiamo facendo il possibile per alleviare i disagi. I lavori? Contiamo di partire a settembre e completare entro la prossima primavera, sperando che l’Unione Europa conceda una proroga sulla spesa dei fondi europei”. Non va meglio, intanto, neanche via mare. Il Metrò è assente da tre anni. L’unica eccezione locale è quella offerta dalla Mega Tourist che consente di collegare diversi porti del Cilento, tra questi Acciaroli e Casal Velino, e di fare delle escursioni lungo la costa. “Un servizio privato e senza fondi pubblici” tiene a precisare il proprietario dell’impresa, Rocco Mega.

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