I soccorsi arrivano in ritardo, la denuncia di un primo cittadino

Redazione Infocilento

SAN MAURO CILENTO. Una donna cade e viene allertata l’autoambulanza del 118 che impiegherà circa due ore per giungere sul posto. È accaduto nella mattinata di sabato 18 a San Mauro Cilento. A darne notizie è l’adirato primo cittadino Carlo Pisacane che ha scritto una lettera indirizzata al Presidente della Regione Campania, all’assessore regionale alla Sanità, alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania e all’ASL di Salerno. Nella missiva il primo cittadino denuncia il grave accaduto.

“Alle ore 07:15 una cittadina cade rovinosamente in terra – si legge – immediatamente è stato avvertito il 118. Il mezzo giunto sul posto dopo circa due ore dalla chiamata, è partito dal comune di Castellabate che dista circa 20 km nonostante ce ne fosse uno libero presso il centro di Acciaroli di Pollica che dista da San Mauro soltanto 6 km”. L’esposto continua mettendo in evidenza anche la poca professionalità del personale di bordo notata dai presenti e dallo stesso primo cittadino e, cosa ancor più grave, l’incongruenza delle informazioni ricevute dalla centrale operativa del 118 con la realtà: “la dottoressa di turno ha riferito di non essere a conoscenza del perché l’ambulanza per giungere a San Mauro Cilento abbia impiegato tutto questo tempo, visto che alla centrale risulta solo un intervento alle ore 07.00 in Centola quindi vi erano ambulanze libere (Acciaroli e Ascea); dal rapporto del 118 redatto dal personale intervenuto sul posto, risulta che la chiamata era stata effettuata alle ore 07:22 e l’ambulanza era giunta a San Mauro Cilento alle ore 08:02 (una falsità!) e al pronto soccorso alle ore 10:08”. In chiusura, Pisacane chiede che siano rivisti i collegamenti e i presidi sanitari per meglio servire il territorio e che “questi territori inseriti nell’area del Parco del Cilento, in Comuni Montani e Rurali con fiscalità di vantaggio e divieto di soppressione e riduzione dei servizi, non soffrano la fallacità dell’assistenza per mancanza di adeguata programmazione, che pregiudica diritti inviolabili della persona garantiti anche dalla carta costituzionale, come il diritto alla salute e all’assistenza sanitaria”.Il diritto alla salute non è garantito in quelle zone del Cilento che soffrono molto la mancanza di un ospedale, dopo la chiusura del nosocomio di Agropoli. La chiusura, poi, di un importante arteria di collegamento come la Cilentana ha complicato non poco la situazione, ampliando ancor di più i tempi per raggiungere il presidio ospedaliero più vicino e ricevere le cure del caso. Tutte queste problematiche si sono ritrovate in un bacino di utenza arriva a contare anche le 400mila unità della bella stagione. “Ormai siamo abbandonati a noi stessi – spiega Pisacane –  la cattiva gestione della sanità sta raggiungendo livelli altissimi che porteranno gravi problemi se la situazione non dovesse in breve tempo migliorare. Anche altri sindaci del territorio la pensano come me e noi rappresentiamo il volere del popolo che ormai è stanco di questi continui problemi”.

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