Parco, dipendenti sul piede di guerra: “Pronti allo sciopero”

Sergio Pinto
Parco Nazionale del Cilento

VALLO DELLA LUCANIA. Dipendenti del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni sul piede di guerra. Nei giorni scorsi, infatti, con un atto del commissario Amilcare Troiano, è stato approvato un piano delle performance che determina una riorganizzazione degli uffici. Il provvedimento, secondo i lavoratori, stravolge il precedente piano di riorganizzazione adottato durante la presidenza di Domenico De Masi nel 2008.

“Il Professore De Masi – spiegano i dipendenti in una nota – analizzò prima i carichi di lavoro semplicemente chiedendo ad ogni dipendente cosa avesse fatto fino a quel giorno al parco. Poi chiese sia quali erano le aspirazioni personali sia quale fosse il proprio curriculum. Chiuse l’analisi con dei piccoli test socio-attitudinali tesi a verificare la propensione self-oriented, group-oriented etc…Analizzate le necessità operative e di mansioni dell’Ente Parco propose ad ogni dipendente di ricoprire un determinato incarico. Il 100% dei dipendenti accettò con gioia le mansioni sentendosi non solo gratificato ma anche valorizzato rispetto alle potenzialità della risorsa umana e professionale”.

“Tutto ciò – evidenziano però i lavoratori – è da pochi giorni scomparso in quanto con atto monocratico del Commissario Troiano è stato approvato un piano delle performance. Risultato? Caos e tutti, o quasi, scontenti!”.

Per questo è stata annunciata per oggi una assemblea dove i dipendenti chiederanno ai vertici politici e gestionali di revocare in autotutela gli atti adottati. Non si escludono al termine dell’incontro altre forme di protesta quali “lo sciopero generale o l’adire vie legali contro un provvedimento dirigenziale che molti tra il personale giudicano non solo inefficiente e vessatorio, ma anche illegale”.

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